di A. Lalomia
Ha ragione Giorgio Israel ad indignarsi per il modo in cui continua ad essere gestita la politica scolastica nel nostro Paese 1 . In effetti, con buona pace di tutte le promesse formulate al momento del suo insediamento da questo governo, non solo lo scenario non è migliorato, ma, anzi, si ha la sensazione di essere presi in giro, in modo elegante, certo, e sempre con il sorriso sulle labbra e la disponibilità al dialogo, ma pur sempre presi in giro.
Al di là di tutti gli errori che possono essere attribuiti
all’attuale leadership di Viale Trastevere (errori
che sono magistralmente elencati da Israel 2 ), ciò che infastidisce di più è il modo in cui il Dicastero vuol far credere che
le scuole italiane siano dei paradisi in terra, dei luoghi di efficienza e di
benessere provvisti di tutti i supporti per svolgere al meglio l’attività
didattico-educativa, delle oasi di felicità in cui gli allievi -liberati dal gravame dello studio- sono finalmente liberi di esprimere in modo autonomo le loro idee, la loro
creatività e realizzare i loro sogni. Quanto ai
docenti, la loro funzione si riduce a quella di ‘facilitatori’ che si muovono con la massima discrezione accanto ai
ragazzi -per non disturbarli nelle loro fantasie e nei loro progetti-, conducendoli con delicatezza verso la
promozione.
L’ennesima conferma di questa politica rassicurante e dai
toni panglossiani, arriva dal video commissionato dal Ministero e visionabile sul suo portale. Israel mette giustamente alla berlina questo
filmato, sia per l’immagine fiabesca (mancano
soltanto le fatine, i maghi e i castelli incantati), melensa, leziosa, velleitaria, mistificatrice della scuola italiana
che disegna (ma in quale istituto pubblico i ragazzi possono disporre di tutti quei
dispositivi informatici, a cominciare dai computer ?), sia per il fatto che per realizzarlo sia
stata richiesta la collaborazione di Roberto Vecchioni.
Una collaborazione che, non sembra azzardato affermarlo,
sarà costata quanto basterebbe per comprare
(tanto per fare un esempio) qualche migliaio di stufette da distribuire nelle scuole, permettendo così a studenti
e professori di rimanere in classe senza dover indossare i cappotti perché i riscaldamenti sono
guasti e mancano i soldi per ripararli, oppure perché i fornitori di combustibile non concedono più credito, visti i ritardi nei pagamenti dell' Amministrazione.
Da tecnici altamente qualificati -che non devono pensare a blandire l’opinione pubblica per fini elettorali- ci si aspetterebbe un atteggiamento più costruttivo.
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Note
1 Cfr. il
magnifico post Come sfasciare l’istruzione in 12 mosse , apparso il 19-10-12. Ma si vedano anche gli altri articoli che Israel
ha dedicato alle scelte insensate compiute nella gestione della scuola da troppi anni e reperibili sul suo blog. Lo spot giustamente condannato da Israel è affiancato, sul medesimo portale del
Ministero, da un altro filmato, con la registrazione dell’intervento di Alessandro Baricco e dello stesso ministro (in tenuta
ultra casual), nel corso della manifestazione
organizzata da ischool il 10-10-12 a Roma, un festival all’insegna di piani faraonici di rinnovamento (destinati però a rimanere sulla carta per mancanza di fondi), di belle parole
sulla banda larga, sulle scuole digitali, sui nuovi e magnifici orizzonti che si parano per gli
studenti. Tutto questo mentre molte scuole sono state dichiarate inagibili (anche a causa degli atti di vandalismo), nelle aule si continua a usare la lavagna nera (quando c’è, altrimenti si deve fare a meno
anche di questo strumento elementare), senza
neppure l’ombra di lavagna digitale o di computer. Video di questo tipo, a pensarci bene,
risultano addirittura offensivi nei confronti di quelle decine di migliaia di
allievi e docenti che conoscono bene quale sia la vera realtà della scuola
italiana, perché la vivono ogni giorno sulla loro pelle, con pesanti
ripercussioni anche a livello psico-fisico. Su
Israel, cfr. anche gli altri post su questo stesso blog.
2 Non è certo un caso, credo, che il
segretario della CISL scuola, Francesco Scrima, una figura che non può davvero essere
accusata di estremismo, abbia espresso pochi giorni fa la sua mancanza di
fiducia nel dialogo con il Ministero, per assenza di credibilità dello
stesso. Cfr. la sua nota dell’11-10-12 (qui in formato PDF).
D’altra parte, è del tutto evidente che le lacune non sono certo attribuibili soltanto all’attuale Ministero. Esse affondano le loro radici in un passato
anche remoto e sono quasi sempre il frutto di una visione demagogica e pasticciona della politica scolastica.
In contrapposizione con questo trend, cfr. ad esempio quanto si fa in
Svizzera per assicurare agli allievi con QI superiore alla media -che rappresentano una risorsa eccezionale per
il paese- le giuste opportunità. Quanto a Israel, tra gli innumerevoli documenti reperibili sul web, vorrei proporre almeno quello relativo al suo intervento all'ultimo meeting di Rimini (L'educazione moderna: specialisti del nulla ?):