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giovedì 29 marzo 2012

Tommaso di Carpegna Falconieri presenta a Milano "Medioevo militante".

di  A. Lalomia

Ricordo ai lettori che il 31 marzo, alle ore 17, presso la libreria Feltrinelli di Milano (via Alessandro Manzoni, 12), Tommaso di Carpegna Falconieri presenterà quello che ormai si avvia a diventare un classico della storiografia sull'età di mezzo, e cioè “Medioevo militante”.
L'evento è organizzato dall’ Associazione Culturale Italia Medievale (ACIM), diretta da Maurizio Calì.  All'Associazione fanno capo numerosi altri centri e blog impegnati nei settori della ricerca, della produzione e della valorizzazione di studi di alto profilo scientifico sul periodico storico, nonché promotori di attività di indubbia efficacia, volte ad accostare anche i non addetti alla conoscenza e all’apprezzamento del Medioevo, con particolare riguardo al contesto italiano.
 La medaglia che il Presidente della Repubblica
ha dedicato all'8edizione del Premio "Italia Medievale".
Tra l’altro, l’Associazione istituisce ogni anno il  Premio "Italia Medievale", una prestigiosa iniziativa a cui la Presidenza della Repubblica ha già destinato, per ben sette volte, un riconoscimento ufficiale.
All’edizione di quest’anno  (la nona)  partecipa anche  “Medioevo militante”, nella Categoria  “A”  (Editoria: scrittori, editori, tipografi, grafici, librerie). 
I vincitori vengono scelti direttamente dal pubblico tramite le preferenze inviate per e-mail, SMS o via fax, a partire dal 1° febbraio e fino al 31 agosto.  I nomi dei primi classificati  (uno per ciascuno delle sette categorie in cui si articola il Premio, più i vincitori di premi speciali che sono assegnati dal Consiglio Direttivo dell’Associazione)  saranno resi noti il 1° settembre 2012.
Per saperne di più, consultare questa sezione.
Qui sotto, invece, i video relativi alla premiazione del 2011


e a quella del 2010


mercoledì 21 marzo 2012

Mario Avagliano: fitto calendario di presentazioni di "Voci dal lager".



di  A. Lalomia

Mario Avagliano, coautore di Voci dal lager, continua ad essere impegnato in un fitto calendario di presentazioni del libro presso diverse città italiane. È difficile citarle tutte, perché sono davvero molte. Gli interessati possono però aggiornarsi tempestivamente attraverso la pagina  "Eventi culturali"  di questo stesso blog, alla voce "Einaudi".
Qui vorrei comunque ricordare almeno due incontri: quello che si terrà il 24 marzo a Salerno (Punto Einaudi di Corso Vittorio Emanuele 94-Piazzetta Barracano, h 19)  e quello di Roma del 27 dello stesse mese  (Circolo PD di Ponte Milvio, Via della Farnesina, 37; h 18.30).
Inoltre, vorrei consigliare la lettura dell'intervista che lo stesso Avagliano ha fatto al Presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, dopo la strage di Tolosa. L'intervista è apparsa sul "Mattino" del 20 marzo 2012 ed è presente anche sul blog dell'A..

Pensioni: una guida della FLC CGIL.


di  A. Lalomia

La FLC CGIL ha realizzato un vademecum  sulle nuove procedure di pensionamento nella scuola.  Lo segnalo perché, al di là delle riserve che si possono avere su questo sindacato, l'iniziativa mi sembra particolarmente utile e il materiale prodotto facile da consultare.
Soprattutto, trovo originale l'idea del "volantone" formato A3, con tutte le informazioni di base (requisiti, modalità, termini di liquidazione del TFS e del TFR, previdenza complementare) per i dipendenti che possono inoltrare la domanda di cessazione dal servizio con decorrenza 1° settembre 2012.
E gli altri sindacati ?  Che aspettano ad attivarsi ?

lunedì 19 marzo 2012

La visita di Mario Monti negli Stati Uniti.

di  A. Lalomia

In occasione della visita di Mario Monti negli Stati Uniti agli inizi di febbraio, i-italy ha realizzato due video: il primo, diffuso pochi giorni dopo l’arrivo in America, si riferisce al discorso che il premier ha tenuto nel Consolato Generale di New York durante  l'incontro con la comunità italiana ed italo-americana.  Presenti il nuovo Ambasciatore italiano a Washington, Claudio Bisogniero; il Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant'agata (in precedenza Ambasciatore proprio negli Stati Uniti); il Console Generale di New YorkNatalia Quintavalle; e decine di esponenti della comunità.
Il discorso è in versione integrale, ma soltanto in italiano, come risulta dal documento riportato di seguito:

  


L'altro filmato, invece, reso pubblico alla fine di febbraio, è più lungo.  Ha i sottotitoli in inglese quando a parlare è un italiano  -e viceversa-, riporta solo alcuni passi del discorso del premier, ma in compenso è integrato con numerose interviste ad importanti esponenti della comunità italiana ed italo-americana  (compresi dei magistrati).
È questo:  


Si possono notare alcuni elementi in comune nelle dichiarazioni degli intervistati:
la profonda stima che mostrano per il premier, considerato in grado di ridare all'Italia l'immagine di grande nazione che il precedente governo aveva appannato;
la gioia di essere rappresentati da una personalità così prestigiosa;
la consapevolezza che dal futuro dell'Italia dipende il futuro dell'Europa, un’area ritenuta  dagli Stati Uniti strategica;
il grande risalto che i media americani hanno assegnato alla visita e alla svolta impressa dal nuovo governo  .
Competenza, integrità, esperienza, serietà, pacatezza, forza morale, efficienza, affidabilità: sono questi i meriti maggiori di Monti che emergono dalle interviste.
Insomma, secondo gli intervistati, il nostro Presidente del Consiglio ha ribaltato l’immagine negativa a livello internazionale che l’Italia aveva fino a qualche mese fa, restituendole quella dignità, quel rispetto, quella leadership che merita di avere.  Ha ridato agli Italiani la fierezza di appartenere ad un grande Paese, con un passato di civiltà a cui guarda il mondo intero.
Di seguito riporto alcune frasi delle interviste che mi sembrano particolarmente significative:
“È bilanciato in tutto … nulla in eccesso. Credo che i governi debbano iniziare a funzionare così: gli eccessi non vanno bene.  Qui abbiamo finalmente qualcuno che può bilanciare le cose e ne sono molto orgoglioso.”  (Steve Acunto, Vice Console onorario d'Italia.)
“Grazie a lui e al suo governo l’Italia è tornata sui binari giusti, da cui non avrebbe mai dovuto scendere.”  (Stefano Albertini, Direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York.)
 “È  la prima volta che il rappresentante del governo italiano viene visto non soltanto come testimonial del suo paese, ma addirittura di tutta l’Europa.”  (Claudio Angelini, Presidente della Società  Dante Alighieri di New York.)
“Il futuro dell’Europa dipende dal futuro dell’Italia.” (David Freedberg, Direttore della Italian Academy, Columbia University.)
“Sono molto felice di vedere qui stasera in America un fantastico diplomatico […] Gli Stati Uniti si imperniano sull’Europa e sull’Italia in particolare. Sono felice di essere qui e gli augurerò di far bene.” (Eugene L. Nardelli, della New York State Supreme Court.)
 “Siamo tutti molto felici che il Presidente Monti abbia preso le redini dell’Italia.” (Luois Tallarini, Presidente della Columbus Citizen Foundation.)
 “Un grande abbraccio da parte della comunità italo-americana, che guarda a lui come un vero leader e ripone nella sua persona speranze e aspettative.”   (Anthony Tamburri, Preside del John D.  Calandra Italian American Institute, Queens College, CUNY.)
 “Non esistono istituzioni, ma esistono gli uomini che creano le istituzioni. Da quando è  venuto Mario Monti, da quando abbiamo Draghi alla BCE, l’immagine dell’Italia e l’affidabilità dell’Italia sono completamente cambiate.” (Riccardo Viale, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York.)
Tutti gli intervistati manifestano fiducia nell’attuale esecutivo e si dicono certi che, grazie appunto alle capacità del premier, il governo riuscirà a risanare non soltanto la situazione economico-finanziaria dell'Italia, ma dell'intera Europa, un risultato che non potrà non produrre effetti benefici sugli Stati Uniti, visto che l'Europa, come fanno osservare esplicitamente alcuni intervistati  (per esempio Mario Cuomo, già governatore democratico, per tre mandati consecutivi, dello Stato di New York),  riveste un'importanza fondamentale per gli USA.
Molti sottolineano il grande calore, l’entusiasmo, il sincero affetto, quasi, con cui il premier è stato accolto nelle varie sedi degli Stati Uniti che ha visitato  (Casa Bianca; NYSE) .
Insomma, questo secondo filmato è da vedere e rivedere, perché fa sentire ancora più orgogliosi di essere veri Italiani, dopo le deplorevoli cadute di stile che buona parte della comunità internazionale aveva dovuto riscontrare nel precedente governo e che peraltro aveva un po’ frettolosamente attribuito all'intero Paese.
Per finire, vorrei proporre anche il video in cui Obama e Monti, il 9 febbraio 2012, riferiscono alla stampa sull'incontro che hanno appena avuto. Il Presidente degli Stati Uniti esalta il lavoro svolto dal premier, esprime il suo grande apprezzamento nei confronti dell’attuale governo ("... io penso che i rapporti tra Italia e Stati Uniti non sono mai stati più forti di adesso, io personalmente ho grande fiducia nei confronti del primo ministro, della sua leadership e della sua capacità di ... guidare l'Italia in questo periodo molto difficile, di stabilizzare la situazione economica ... . Con queste riforme strutturali non c'è ragione per cui il futuro dell'Italia non debba essere straordinariamente brillante.") e formula giudizi molto lusinghieri sul nostro Paese  (ricordando tra l'altro il  "legame profondo e speciale con il popolo italiano"  e  il  “talento straordinario”  degli Italiani).  
Vorrei sottolineare il fatto che nella parte conclusiva del filmato, Monti comunica ad Obama, in inglese, il suo desiderio di parlare in italiano, cosa che fa senz’altro (da notare che il Presidente degli Stati Uniti non conosce la nostra lingua e non ha quindi alcuna possibilità di capire le parole di Monti, visto che accanto a lui non ci sono interpreti).
Si tratta di una scelta molto rara in un incontro di tale livello. Sembra quasi che il premier abbia voluto, in questo modo, rispondere alle accuse che gli vengono rivolte frequentemente in Italia di privilegiare l’inglese rispetto all’italiano.  Quasi a voler ribadire l’eccezionalità della decisione di Monti di parlare in italiano, Obama, proprio in chiusura, fa una battuta amichevole, che suscita il garbato sorriso dei presenti (“Mi sono dimenticato la traduzione ..., ma insomma, magari più tardi, potrete ascoltare la traduzione.”).
Qui sotto il video soltanto in inglese
   

mentre qui, invece, lo stesso filmato con la traduzione simultanea


Questi filmati, a parte il loro valore politico e storico, costituiscono secondo me dei formidabili sussidi didattici, da usare non soltanto per l’insegnamento dell’inglese  (in particolare nella sua variante americana). In più, aspetto certo non trascurabile, sono a costo zero.
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Note
1  Un’attenzione che è proseguita anche dopo la visita.  Al riguardo, vorrei citare almeno la scelta di "Time" di dedicare la copertina inserita in apertura di questo post  (numero del 20 Febbraio 2012: vol. 179, N. 7)  di tre delle quattro edizioni  (e precisamente quelle destinate all’Europa-Medio Oriente-Africa, all’Asia e al Sud Pacifico)  proprio a Mario Monti, presentato come l'uomo che potrebbe salvare l'Europa dal collasso finanziario  (l’edizione per gli Stati Uniti ha una copertina diversa, come si può vedere accanto).
L’articolo di Michael Schuman, poi, reca un titolo che in genere si riserva soltanto ai grandi della Terra  ("Why Mario Monti Is the Most Important Man in Europe")  e inizia con parole quasi epiche:  "At first glance, it seems impossible that the fate of the world economy rests in Mario Monti's hands. The Prime Minister of Italy has the aura of a gentlemanly grandfather — the polite demeanor, the soft voice, the smiling eyes — not the tough taskmaster Italy so desperately needs to escape its dangerous and protracted debt crisis. Monti, 68, speaks in the long, precise, jargon-laden sentences of an academic economist, which he was only four months ago.".
Un bel cambiamento, rispetto alle copertine e alle frasi con cui le più autorevoli riviste internazionali mettevano alla gogna il precedente capo del governo  (e in definitiva l'intera Italia, considerata colpevole di essersi affidata a lui). Lo stesso "Time", alla fine di novembre 2011, in due delle tre edizioni per l'estero (Europa-Medio Oriente-Africa e Sud Pacifico) aveva piazzato l'ex premier in copertina, con un titolo tutt'altro che elogiativo   ("The man behind the world's most dangerous economy .").

2  È indubbio che alla base delle accoglienze quasi trionfali e dei giudizi lusinghieri che Monti ha ricevuto durante la visita, ci sia anche la constatazione che il premier ha finalmente riportato la politica estera italiana nel suo solco tradizionale, caratterizzato soprattutto dalla stretta e storica alleanza con gli Stati Uniti.  Un’alleanza che il precedente esecutivo aveva snobbato  (con la legittima irritazione dei nostri più importanti alleati), preferendo puntare su tre aree non propriamente democratiche e, anzi, potenzialmente ostili agli USA, e cioè Mosca, Pechino e Tripoli. E l'insistere, da parte di media e di politici americani di prestigio, su termini e locuzioni come compostezza, decoro, lealtà, intelligenza, preparazione, riferiti a Monti e al suo governo, costituiscono il segno tangibile, quasi, del severo giudizio della Casa Bianca verso il precedente esecutivo, da cui Washington aveva preso le distanze già mesi prima delle sue dimissioni.  Purtroppo, a fare le spese di comportamenti indifendibili sul piano etico e politico, sono stati anche quei ministri e parlamentari dell ex maggioranza che si qualificano invece per la sobrietà di linguaggio, il rigore dei costumi, la correttezza che mostrano nellimpegno politico, la disponibilità ad affrontare i problemi del Paese in una prospettiva bipartisan.
Peraltro, alcuni commentatori si chiedono quanto il pensiero politico ed economico di Monti coincida con quello di Obama, in particolare in materia di lotta allo strapotere delle banche e alla volontà di quest'ultimo di introdurre una patrimoniale  (richiesta anche da alcuni grandi magnati statunitensi, a partire da Warren Buffett). Inoltre, proseguono, non bisognerebbe mai dimenticare che Monti deve buona parte della sua celebrità al fatto di essere stato scelto, per la nomina a commissario europeo (1994), proprio dal capo del precedente governo, ossia Berlusconi  (anche se successivamente confermato da D'Alema, nel 1999).

lunedì 12 marzo 2012

Mario Avagliano presenta a Roma "Voci dal lager".


di  A. Lalomia                                                                                                                                                                                                    Con l'auspicio che un'iniziativa del genere possa svolgersi anche in altre sedi politiche, segnalo che, sempre mercoledì 14 marzo, Mario Avagliano, coautore di  Voci dal lager, presenterà il libro presso il Circolo PD "Elia Manni" di Roma (via Camuccini, 12: h 18.30). È prevista la lettura di pagine del volume, su cui fornisco alcuni filmati e una registrazione audio, materiale che mette bene in evidenza l'eccezionale valore dell'opera, già paragonata alle "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana"  (non per nulla l'editore è lo stesso).  








Tommaso di Carpegna Falconieri presenta, presso l'Università Europea di Roma, "Medioevo militante".


di  A. Lalomia


Ricordo ai lettori che mercoledì 14 marzo, alle ore 15, Tommaso di Carpegna Falconieri presenterà, presso l'Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi, 190), Medioevo militante.
Una grande occasione per conoscere da vicino uno degli storici più autorevoli, a livello internazionale, del Medioevo.



sabato 3 marzo 2012

Obama e l'intervista alla "Stampa". Aggiornamento ("Gli italiani di New York", di Maurizio Molinari).


di  A. Lalomia

Nel post di qualche giorno fa sull'intervista
esclusiva che Maurizio Molinari ha ottenuto dal Presidente Obama, non ho ricordato, tra i meriti del corrispondente della "Stampa" da Washington, quello di essere l'A. di un libro di grande successo, "Gli Italiani di New York", un volume che si aggiunge alla già ricca bibliografia dello stesso Molinari sugli Stati Uniti.
Riservandomi di tornare sull'opera, propongo subito un video in cui Renzo Arbore, il 20 giugno 2011, ha presentato il lavoro presso la libreria Feltrinelli di Via Appia a Roma .



Qui un altro filmato, che si riferisce invece alla presentazione dell'inchiesta presso la Casa Italiana Zerilli Marimò di New York, avvenuta il 14 settembre 2011, con ospiti di eccezione.  Vorrei citarne almeno alcuni:  Stefano Albertini, Direttore del Centro; il sacerdote Al Barozzi; Matilda Cuomo, moglie dell'ex governatore democratico dello Stato di New York  (dal 1983 al 1994, per tre mandati consecutivi), Mario Cuomo, e madre dell'attuale, Andrew  (dal 1° gennaio 2011);  Antonio Monda, docente presso la NYU e critico cinematografico; l'architetto Gaetano Pesce. 
Sotto è riportata la seconda parte del video, con l'intervento dello stesso Molinari, il quale spiega i motivi che l'hanno spinto a scrivere il libro: tra questi, il grande amore per un Paese, il nostro, che non si è ancora interrogato sufficientemente sul perché molti dei suoi migliori figli siano stati costretti  (e siano tuttora obbligati)  a cercare opportunità di lavoro all'estero, riuscendo non soltanto a trovarle, ma a qualificarsi come figure di prestigio.



Il filmato è molto utile anche per l'insegnamento dell'inglese, perché, dopo la presentazione in italiano, gli interventi sono in inglese, ma con sottotitoli nella nostra lingua.