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sabato 28 ottobre 2017

Caporetto, cento anni dopo attraverso le lezioni di A. Barbero.


Una precisa e appassionata ricostruzione della più grave sconfitta italiana durante la prima guerra mondiale attraverso le conferenze di Alessandro Barbero.


                




Caporetto. Cento anni dopo.


All’alba del 24 ottobre 1917 tonnellate di gas tossici e proiettili di artiglieria iniziarono a cadere sulle linee avanzate difese dall’esercito italiano, vicino al piccolo paese di Caporetto, oggi in Slovenia. Nelle ore immediatamente successive migliaia di soldati austriaci e tedeschi attaccarono nella breccia aperta nello schieramento italiano. Dopo una giornata di combattimenti, i generali italiani ordinarono alle loro truppe di ripiegare. La ritirata si sarebbe fermata soltanto quattro settimane dopo, sulla famosa linea del Piave. Quarantamila soldati italiani furono uccisi o feriti e altri 365 mila furono fatti prigionieri. Un secolo dopo, la battaglia è considerata una delle più grandi disfatte inflitte all’esercito italiano, tanto che il suo nome è diventato sinonimo di “sconfitta” nel linguaggio comune.

mercoledì 25 ottobre 2017

Sopravviverà la scuola italiana alla demagogia ?


A proposito dell'abolizione del voto di condotta.

A questo punto, non sembrano del tutto infondate le osservazioni di coloro i quali sostengono che il peggior nemico dei docenti si trovi a V.le Trastevere.

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Aggiungo in premessa a questo articolo, già pubblicato su “ilsussidiario.net” del 19 ottobre 2017 e su facebook, un’ulteriore annotazione: l’abrogazione del “5 in condotta” è stata decisa senza dibattiti e consultazioni di sorta. Né i mezzi d’informazione un dibattito, almeno ex post, lo hanno aperto. Si sono quasi tutti limitati a riportare il comunicato stampa del ministero.
Le indagini internazionali Ocse-Pisa non mirano solo a valutare la comprensione di testi di vario tipo da parte dei quindicenni, ma anche a ottenere indicazioni sul contesto dell’apprendimento: condizione familiare, ambiente sociale, differenze di genere. Già in passato nell’analisi dei dati l’Ocse sottolineava l’importanza della disciplina in classe in relazione ai risultati scolastici. E sarebbe la scoperta dell’acqua calda: basta il buon senso per capire che “dove la disciplina è allentata, gli insegnanti sprecano tempo e gli studenti non sono concentrati a causa delle numerose interruzioni”. Ma il buon senso, si sa, è merce rara e mai come in questo caso repetita iuvant.

sabato 21 ottobre 2017

Che sta accadendo ai pinguini dell'Antartide ?



Un gruppo di ricercatori francesi ha scoperto migliaia di pulcini di pinguino morti e uova non ancora dischiuse su un’isola in Antartide. L’isola si trova nella Terra Adelia, una porzione di Antartide rivendicata dalla Francia, e ci vive una colonia di quasi 40.000 pinguini. I ricercatori hanno scoperto che delle migliaia di pulcini che erano nati all’inizio dell’anno, solo due sono sopravvissuti. Una delle cause della morte dei pinguini potrebbe essere stata l’inusuale estensione della banchisa, che negli ultimi mesi ha costretto i pinguini a spostarsi per decine di chilometri in cerca di cibo. Una seconda causa potrebbe essere stata invece la molta pioggia: i pulcini di pinguino non sono impermeabili e se si bagnano molto faticano a tenere la giusta temperatura del corpo.

Migliaia di pulcini di pinguino sono stati trovati morti su un’isola in Antartide, "Il Post", 13-10-17.

mercoledì 18 ottobre 2017

Sopravviverà l'Occidente ai deliri del politicamente corretto ?


Cancellare Gesù dalla Storia, dai libri, dai calendari, e pian piano anche dalla memoria millenaria che custodisce le radici della civiltà. E’ quello che vorrebbero fare in alcune scuole del Sussex e dell’Essex, in Inghilterra, dove, in nome del “politicamente corretto”, hanno arbitrariamente deciso di bandire l’uso delle espressioni “Avanti Cristo” e “Dopo Cristo” per solidarietà e rispetto nei confronti degli studenti non cristiani.  Le sigle “AC” e “DC” verranno sostituite con abbreviazioni più neutre: “BCE” e “CE”, che stanno per “avanti l’era comune” e “era comune”. Come a dire che, in fondo, più di duemila anni fa non è successo poi nulla di così clamoroso da essere assunto a spartiacque della storia dell’uomo.
Non si tratta di una semplice provocazione, di una trovata estemporanea, o di un capriccio ostentato per accrescere la popolarità di una scuola, ma di un processo di decostruzione culturale subdolo e lento, partito alla fine degli anni ’90 negli Stati Uniti e attecchito pian piano in altri Paesi come l’Australia. Se ne è parlato in Europa già nel 2002, quando fece scalpore la notizia di una coppia di genitori di Brighton, sempre in Inghilterra, “sconvolti” dal sentirsi raccontare dal figlioletto undicenne che il sito di Stonehenge risale al periodo “avanti l'era comune”. Il piccolo frequentava la scuola Dorothy Stringer, dove, peraltro, in quegli anni non c’erano poi così tanti non-cristiani da “proteggere”. E nessuno, di quell’istituto, si era mai preoccupato di far sapere alle famiglie che il loro modo di raccontare la storia sarebbe cambiato.

lunedì 16 ottobre 2017

Bufale giornalistiche: l'imminente esplosione del supervulcano di Yellostone.


Nei prossimi giorni potrebbe capitarvi di leggere che secondo un nuovo studio scientifico il supervulcano di Yellowstone, negli Stati Uniti, potrebbe esplodere di nuovo prima del previsto. Questa notizia è stata data da alcuni giornali americani, tra cui USA Today, ma nasce da un fraintendimento di un articolo del New York Times del 10 ottobre che parlava di un intervento tenuto alla conferenza dell’International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth’s Interior dello scorso agosto. Insomma, non è una notizia vera: nessuno scienziato ha detto che lo Yellowstone potrebbe esplodere prima del previsto e i vulcanologi continuano a pensare che una sua esplosione nel prossimo futuro sia altamente improbabile.
L’errore dei giornali è stato spiegato da Snopes, uno dei migliori siti di fact-checking al mondo. L’articolo originale del New York Times conteneva questa frase, che secondo Snopes ha causato l’errore:
«Gli scienziati hanno appena cominciato a rendersi conto che le condizioni che portano alle super-eruzioni possono verificarsi nell’arco di tempo di una vita umana».