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giovedì 28 gennaio 2016

Il "Mein Kampf" torna nelle librerie tedesche.

Consensi e polemiche in Germania, per la ricomparsa, dopo settant'anni, del  Mein Kampf, In Germania ed Austria il libro non poteva essere ripubblicato, né commercializzato, senza un apparato critico, per cui l'edizione che è stata diffusa in questi giorni è provvista di un imponente apparato di note  (più di tremila), volte ad inquadrare in modo corretto ogni parola del testo.
In altri paesi, invece, come testimoniano i filmati proposti sotto, la pubblicazione e la vendita del volume da tempo sono liberi da ogni restrizione.






giovedì 14 gennaio 2016

Editoria per ragazzi: un comparto in buona salute.

L’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, ha pubblicato il rapporto del 2015 dedicato alle abitudini di lettura in Italia. Il dato più notevole riguarda la lettura tra gli adolescenti: la fascia d’età tra gli 11 e i 19 anni è l’unica della popolazione italiana in cui i lettori sono più del 52,3 per cento. In particolare la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni, mentre la media italiana di chi legge almeno un libro all’anno è del 41,4 per cento. Un elemento che condiziona in modo determinante l’esperienza della lettura e il rapporto con i libri è l’ambiente familiare. Stando ai dati, le abitudini di lettura degli adolescenti sono molto condizionate da quelle dei genitori: i figli di genitori che leggono, tra i bambini in età scolare di 6-10 anni (63,7 per cento) e tra i ragazzi di 11-14 anni (66,8 per cento) sono più del doppio rispetto ai figli di genitori non lettori (rispettivamente 26,7 e 30,9 per cento).
Il dato deve essere letto insieme a quello sull’editoria dei ragazzi, che nel 2014 è stato l’unico settore editoriale cresciuto in Italia: è aumentato circa del 2,5 per cento mentre l’industria editoriale è calata del 4,3. Il settore dei libri per ragazzi è il più dinamico anche all’estero. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna la crescita è stata ancora maggiore, con un aumento del 13 e del 5 per cento. Tra il gennaio 2014 e il settembre 2015 le vendite di libri per bambini e ragazzi sono salite del 12,6 per cento negli Usa, del 28 per cento in Brasile, del 10 per cento in Cina, una percentuale che si prevede crescerà in futuro grazie alla decisione del governo cinese di abolire la legge sulla “politica del figlio unico”. Molti bestseller degli ultimi anni sono stati libri per ragazzi; quest’anno 11 libri su 20 titoli nella lista dei bestseller americani erano proprio per ragazzi, mente il fenomeno letterario più notevole del 2015 – anche in Italia – è stata la saga di romanzi After di Anna Todd, nata come fan fiction su Wattpad, un sito a metà tra un social network e una piattaforma di autopubblicazione gratuita.
È un meccanismo anticiclico, probabilmente favorito dagli adulti, che per senso di colpa verso la carta regalano più libri ai loro figli e nipoti, ma è anche il segno di un atteggiamento nuovo dei ragazzi: i libri di carta non sembrano più vecchi e sorpassati e sono di nuovo visti come qualcosa che può definire l’identità di chi li legge.
Il resto del rapporto conferma in quasi tutti i campi le tendenze degli anni scorsi: il 42 per cento delle persone dai sei anni in su (circa 24 milioni) ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali; le donne leggono di più, lo fanno il 48,6 per cento contro il 35 degli uomini. Nel Sud Italia – dove le persone che hanno letto almeno un libro sono il 28,8 per cento – si legge meno che al Nord. Un dato interessante riguarda la spesa sostenuta per i libri dalle famiglie italiane nel 2014: sono circa 3,4 milioni di euro. Tra il 2010 e il 2014 la spesa sostenuta dalle famiglie in libri, giornali e riviste si è contratta del 18 per cento. I cosiddetti “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7 per cento del totale mentre quasi un lettore su due (il 45,5 per cento) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno. Anche il dato sugli ebook è in linea con quello dello scorso anno:  l’8,2 per cento della popolazione complessiva ha letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi.

Chi è veramente la Gioconda ?


di Angelo Paratico

Il chierico Antonio de Beatis tenne un diario durante il suo grande tour europeo, cominciato il 9 maggio 1517 in compagnia del proprio superiore, il cardinale Luigi D’Aragona, un bastardo di sangue reale. I due uomini rientrarono a Roma nel gennaio 1518 e il motivo per una così lunga assenza da parte del ricco e potente porporato va ricercata nel fatto che egli era sospettato d’essere stato a conoscenza d’una congiura, ordita dal cardinale senese Alfonso Petrucci, per assassinare papa Leone X. Il Petrucci fu arrestato assieme ad altri sospetti e poi strangolato in carcere, il 4 luglio 1517.
Antonio De Beatis era un preticello nativo di Molfetta del quale nulla sappiamo, neppure le sue date di nascita e di morte. Sappiamo che nel 1519, alla morte del suo superiore e compagno di viaggio, egli abbandonò Roma, ritornando a Molfetta. Era un uomo semplice e svolgeva funzioni d’assistente personale, una sorta di valletto che mai pensò di pubblicare le proprie note e, proprio per tale motivo, queste furono redatte con grande candore.
Nel 1521 le ricopiò, correggendole e riordinandole e poi inviò entrambe le copie a Roma, al reverendo Antonio Seripando (1494–1539) che era stato a sua volta segretario personale del cardinale D’Aragona, il quale le mise da parte e, forse, neppure le lesse. Il cardinale era stato un grande appassionato d’arte, del buon vivere e delle belle donne e possiamo perciò pensare che i due uomini se la spassarono durante il viaggio, vistando località storiche e artistiche in Austria, Germania, Olanda, Belgio e Francia. Incontrarono l’imperatore Carlo V a Middelburg, Jacob Fugger ad Augusta e il re Francesco I a Rouen. Si trattennero pure con Leonardo Da Vinci ad Amboise e, sulla via del ritorno, fecero sosta a Milano per ammirare il suo Cenacolo che si stava rapidamente deteriorando.
Nel 1873 il diario di De Beatis stava ancora su di uno scaffale della biblioteca Vittorio Emanuele di Napoli, dove fu notato da Ludwig von Pastor (1854-1925) il quale, intuendo la sua grande importanza storica, pubblicò una prima edizione critica nel 1905, facendo una collazione dei manoscritti originali.