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lunedì 21 maggio 2012

Il debito del mondo nei confronti di Israele.


di  A. Lalomia

Vorrei proporre ai lettori un breve ma straordinario video sulla realtà israeliana, e in particolare sugli innumerevoli traguardi che la scienza e la tecnologia di questo Paese hanno raggiunto nel corso di decenni di intensa attività, introducendo innovazioni epocali, applicate in ogni parte del mondo (anche in quelle aree dove impera l'antisemitismo più bieco).
Se si pensa che questi risultati clamorosi, queste scoperte che in diversi casi hanno rivoluzionato il corso della storia umana e la vita quotidiana di centinaia di milioni di persone, sono stati conseguiti in una nazione a cui è negato addirittura il diritto di esistere e che per questo motivo viene sottoposta ad uno stillicidio di attentati terroristici, non si può fare altro che manifestare la più grande ammirazione per l'intelligenza, la creatività, il talento, lo spirito di ricerca, il coraggio, la tempra morale, il rigore, la tenacia, la coesione di un intero popolo, che merita di essere considerato tra i giganti scientifici e tecnologici dell'intero pianeta.
D'altronde, gli eccezionali primati che Gerusalemme può vantare in questi campi (ma anche in altri ambiti del sapere)  sono testimoniati dal numero di Nobel assegnati a scienziati israeliani:  ben dieci  (l'ultimo è stato attribuito lo scorso anno al chimico Daniel Shechtman), e dal fatto che l’Istituto di Scienze Weizmann  1 , viene giudicato dalla prestigiosa rivista The Scientist il  “miglior posto di lavoro accademico del mondo” al di fuori degli Stati Uniti  2 
Vale la pena ricordare che Israele investe  in ricerca e sviluppo il 4,3 % del PILla percentuale più alta al mondo, e si pone al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, nel numero di imprese start-up ad alta tecnologia.
Un filmato magnifico, da mostrare nelle scuole, per riempire il vuoto di conoscenza che i nostri allievi hanno, grazie anche a molti media  'distratti'  o troppo occupati ad esaltare le prodezze dei palestinesi e degli integralisti islamici.
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Note

1   È  composto da cento edifici e si trova a Rehovot , una cittadina tra Gerusalemme e Tel Aviv.
L'Istituto prende il nome da Chaim Weizmann (1874-1952), chimico di fama internazionale e primo presidente dello Stato d'Israele  (dal 1949)  e ha stretto una partnership con il centro Mario Negri di Milano. La famosa Dichiarazione Balfour del 1917 deve molto all'empatia che si era creata
tra Weizmann e il ministro degli Esteri di Lloyd George  (Arthur Balfour, appunto).

2   Per ulteriori dettagli, cfr.  La formula Weizmann.  Sul mondo scientifico israeliano, v. anche la sezione di Israele.net riservata ai temi del post.
L’alto numero di Premi Nobel va messo in rapporto anche ai seguenti parametri:
a.      Israele esiste, come Stato indipendente e sovrano, dal 1948;
b.     gli Israeliani sono poco più di sette milioni;
c.      il primo Premio Nobel è stato conferito nel 1901.

domenica 20 maggio 2012

Marinare la scuola ? In Brasile diventerà impossibile.


 Un modello di divisa scolastica svizzera
di  A. Lalomia

Uniforme con i microchip, per ora solo a livello sperimentale, in una scuola brasiliana, per controllare che gli studenti non marinino la scuola.
Entro il 2013 tutti i 43.000 allievi tra i 4 e i 14 anni dell'istituto  Vitoria da Conquista di Rio saranno però dotati di una 'divisa intelligente', con un chip sulla manica, che avviserà i genitori, tramite un SMS, dell'avvenuto ingresso a scuola dei propri figli, di un ritardo o dell'eventuale assenza.  
Credo che si tratti di un’iniziativa da segnalare, anche perché, ad accoglierla in modo favorevole, non sono solo i genitori (ovviamente entusiasti dell'idea),  ma gli stessi alunni.
Una conferma di più, come ho avuto modo di evidenziare altre volte  1 , che la decenza e il rigore  -se ben calibrati e proposti magari in versione tecnologica-  trovano consenso anche tra gli studenti, molti dei quali, contrariamente a quanto si pensa, sono per la legalità, l'ordine, la disciplina,  il rispetto delle regole e non hanno intenzione di farsi condizionare dall'inciviltà e dalla violenza dei loro coetanei  2  .
Ma la notizia è importante anche perché mostra quanta attenzione prestino, sia pure in un contesto geopolitico così diverso dal nostro, per la divisa scolasticavista giustamente come  elemento di uguaglianza, come mezzo per annullare le differenze sociali, come strumento di pulizia, di decoro, di compostezza, di civiltà. 
Per il video dedicato all’argomento, si vada su questa pagina di  Repubblica

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1  Cfr. ad esempio il materiale presente nella sezione  "Bullismo e altre forme di devianza giovanile studentesca"  di questo blog.  Per inciso, vorrei sottolineare che un mio post sulla pistola Taser, risulta letto con particolare frequenza, come emerge dall’elenco dei  “Preferiti”  .

2   Un’inciviltà e una violenza che talvolta possono anche essere il frutto, sia pure indiretto, di atteggiamenti troppo tolleranti dei professori.  Quando si fa chiamare dall’allievo con il proprio nome di battesimo e si fa dare del tu dallo stesso, il docente, oltre a dimostrare di non conoscere i suoi doveri più elementari, sollecita nel ragazzo un senso di uguaglianza che ai suoi occhi pone il professore al suo stesso livello, da trattare quindi senza quel rispetto che dovrebbe rappresentare la base di un corretto rapporto tra docente e discente.

mercoledì 16 maggio 2012

"Medioevo militante": presentazione del libro a Urbino.



di  A. Lalomia

Prosegue la campagna di presentazione di uno dei saggi di maggior successo degli ultimi mesi, Medioevo militante.
Il volume sarà al centro di un dibattito che si svolgerà il 21 maggio, alle 16, presso il  Dipartimento di Studi Internazionali. Storia, Lingue, Culture  dell’Università  “Carlo Bo”  di Urbino.
Tra i partecipanti  (oltre ovviamente all’A., Tommaso di Carpegna Falconieri:   Stefano Pivato  (Rettore dell’Università di Urbino), Glauco Maria Cantarella  (Università di Bologna),  Stefano Cavazza  (Università di Bologna),  Anna Tonelli  (Vicedirettrice del Dipartimento di Studi Internazionali), Guido Dall’Olio  (Dipartimento di Studi Internazionali),  Raffaella Sarti  (Dipartimento di Studi Internazionali).
La presenza del Rettore dell’Università di Urbino  -e di altri studiosi di fama mondiale-  conferisce all’incontro un carattere di assoluto rilievo, a testimonianza, ancora una volta, dell’eccezionale fortuna di un’opera che si pone ormai come una pietra miliare nella storiografia sull’età di mezzo.

lunedì 14 maggio 2012

Un modo originale di concepire -e combattere- la crisi economica.


 Marco Passarella

di  A. Lalomia

Vorrei segnalare un'intervista a Marco Passarella, giovane ma agguerrito studioso di economia, sulla crisi economica e sulle strategie per contrastarla, apparsa il mese scorso su un magnifico blog ispirato al pensiero di J. M. Keynes.
L'intervista si riferisce al libro che lo stesso Passarella ha scritto in collaborazione con Emiliano Brancaccio  (un altro valido economista),  L'austerità è di destra e sta distruggendo l'Europa, per i tipi del Saggiatore.  Qui per scaricare diverse pagine del testo, uscito da poco nelle librerie, e per apprezzarne l'approccio originale, il rigore, la concretezza delle proposte, la leggibilità.
Un grazie, dunque, sia agli autori dell'opera che al responsabile del blog, per averci offerto l'opportunità di conoscere soluzioni realistiche ed eque a quella che viene ormai considerata come la più grave crisi economica dalla fine della seconda guerra mondiale.

 John Maynard Keynes