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giovedì 25 febbraio 2016

Chi era Winslow Homer ?


Winslow HomerIl 24 febbraio 1836, 180 anni fa, nacque a Boston Winslow Homer, considerato tra i più importanti pittori americani del Diciannovesimo secolo se non il più importante. Homer era figlio di Henrietta Benson, una pittrice dilettante appassionata di acquerelli, e di Charles Savage Homer, un imprenditore che importava materiale da ferramenta; nel corso della sua vita dipinse illustrazioni di guerra, paesaggi e scene di vita quotidiana.
Fu sua madre a insegnare a Homer le prime cose sulla pittura: dopo un’infanzia passata a Cambridge, in Massachusetts, Homer si trasferì prima a Boston, dove cominciò a lavorare in una litografia, e poi a New York nel 1859, dove continuò a lavorare in una litografia e prese lezioni di pittura ad olio. Dopo qualche anno a New York, Homer smise con la litografia e diventò un illustratore, e nel 1861 Harper’s Weekly – una rivista di politica e attualità che dedicava ampio spazio alle illustrazioni – lo mandò al fronte per realizzare dei disegni della Guerra civile americana per il giornale. Nel suo periodo come illustratore di guerra, Homer cominciò a interessarsi ad alcuni temi che sarebbero diventati tipici della sua produzione successiva: i suoi soggetti erano spesso le donne e i bambini che non combattevano direttamente, ma che subivano le conseguenze della guerra nella vita di tutti i giorni. Trasformò alcuni dei suoi in disegni di guerra in dipinti, che riuscì ad esporre a New York ottenendo critiche positive e cominciando a farsi conoscere. 
Negli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento Homer si affermò come pittore, mentre continuava a lavorare come illustratore per mantenersi. Viveva a New York, ma si spostava spesso per dipingere en plain air (cioè dal vivo, una tecnica che nacque in quegli anni e si diffuse soprattutto tra gli Impressionisti francesi) soggetti rurali, montuosi e marittimi, in Massachusetts, nel New Jersey, nello stato di New York e in New Hampshire. Nel 1866 visse per dieci mesi a Parigi e in altre città della Francia, per conoscere meglio gli Impressionisti e i loro quadri, con i quali condivideva molti temi e elementi stilistici: secondo i critici, però, Homer in quel momento aveva già sviluppato autonomamente la propria identità artistica, e non subì quindi direttamente l’influenza dei pittori francesi suoi contemporanei. Una passione che Homer condivideva con gli Impressionisti, ad esempio, era quella per le stampe e le illustrazioni francesi, di cui erano grandi estimatori e conoscitori anche Éduard Manet e Claude Monet. Come gli Impressionisti, poi, Homer era affascinato dalle serie di quadri sugli stessi soggetti e dalla semplificazione delle forme. Lo stile di Homer, tuttavia, era più simile a quello dei grandi pittori realisti francesi, della generazione precedente agli Impressionisti, come Gustave Courbet e Jean-François Millet. 
All’inizio degli anni Settanta Homer cominciò anche a lavorare con gli acquerelli: i suoi quadri dipinti con questa tecnica ebbero grande successo, e Homer poté, intorno al 1875, smettere di fare l’illustratore per mantenersi. Ormai era tra i pittori più affermati negli Stati Uniti, famoso per i suoi quadri di donne al lavoro, di bambini impegnati a giocare e in generale di scene di vita quotidiana. Nello stesso periodo tornò anche in Virginia, dove già era stato durante la guerra, per dipingere dei quadri sulle condizioni di vita degli afroamericani dopo l’abolizione della schiavitù, avvenuta un decennio prima. All’inizio degli anni Ottanta viaggiò in Inghilterra, dove visse per quasi due anni e dove dipinse scene di vita quotidiana dei pescatori e – di nuovo – delle donne e dei bambini di un piccolo villaggio costiero vicino al confine con la Scozia. Tornato negli Stati Uniti, nel 1883 si trasferì a Prouts Neck, nel Maine, dove visse fino alla sua morte dipingendo soprattutto acquerelli: Homer non si sposò mai, e visse solo per la maggior parte della sua vita. Amava l’isolamento e la solitudine, e negli ultimi anni della sua vita si dedicò nei suoi quadri al rapporto tra gli abitanti delle città sul mare e l’oceano, per poi escludere progressivamente la presenza umana dai suoi dipinti. I suoi ultimi lavori, con i quali Homer voleva indagare la potenza e il fascino del mare, furono molto apprezzati dai suoi contemporanei e sono ancora oggi tra i suoi più famosi. Morì nel 1910, a 74 anni. 

Chi è stato Winslow Homer, "Il Post", 24-02-16.

sabato 20 febbraio 2016

Leonardo e i Turchi.

 

di  Angelo Paratico

1499 was a year full of surprises. The 28-year-old King of France, Charles VIII, after drinking wine with his peers in the Amboise castle, hit the lintel of a door. The royal surgeon proved powerless to stop an internal haemorrhage and on 7 April he died. On 28 April the crown of France rested on the head of Louis XII. That was bad news for some of the small kingdoms on the Italian peninsula and for their shaky alliances, because he had claims on some of them. His grandmother was a Visconti, the former masters of Genoa and Milan, who were deprived of their dynastic rights by the Sforzas. Ludovico Sforza, Duke of Milan, knew that his days were numbered unless he acted ruthlessly, trying to form a defensive alliance with the Holy Roman Emperor Maximilian who had married his nephew, Bona Sforza.
Leonardo Da Vinci. Ligny Memorandum
Leonardo Da Vinci. Ligny Memorandum
(image by Old Picture, taken from
a pre-1920 book)
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Ludovico used his gold to enlist thousand of Swiss mercenaries and scrapped the commission he had given to Leonardo da Vinci for a giant equestrian monument to honour his father, Francesco Sforza, and sent all the bronze to Ferrara to cast cannons. When the Venetians, sworn enemies of Milan, sided with King Louis XII, in a desperate move, Ludovico threw his lot with the enemies of the Venetians: the Turks. They did not waste that golden chance and entered into Italy's northern region of Friuli, crossing the Isonzo River. They raided some villages, taking away hundreds of children and women as slaves.
On the 26 April, Leonardo da Vinci had received a vineyard in the centre of the city, close to the convent of Santa Maria delle Grazie, by Ludovico Sforza, as payment of his past services and, perhaps, because of this reason he wanted to stay. He watched Ludovico leave the city with his troops and then waited for the French King's entry on 6 October 1499. The King went to see the newly completed Last Supper and while watching it, spellbound, he asked his engineers to detach that large wall and move it to France with the painting on it. He had no time to implement his plan because the rumours of Ludovico coming back with an army of Swiss and Germans forced him out, then the city did fall into a sort of anarchy: Gascon soldiers used the clay model of the great horse of Leonardo for their target practice, thus shattering it into pieces.
Leonardo collected his money from a bank and with his friend Luca Pacioli, a great mathematician, in December 1499 abandoned the city in which he had been living since 1482. They moved first to Mantua, were they rested for a couple of weeks, then to Venice, where Leonardo and Luca Pacioli spent two months.