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domenica 14 gennaio 2018

Il sonno come antidoto contro l'ansia e la depressione.


Dormire otto ore per notte fa bene alla salute e non solo a quella del corpo. Uno studio appena pubblicato sul "Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry" da Meredith Coles e Jacob Nota, della Binghamton University, nello stato di New York, dimostra infatti che un sonno inferiore alle otto ore raccomandate dai medici è correlato a una maggiore difficoltà a evitare pensieri negativi e intrusivi.

I ricercatori hanno registrato i cicli e la durata complessiva del sonno in un gruppo di soggetti con un alto livello di pensieri negativi ripetitivi, che sono la manifestazione di quella che gli psicologi definiscono "ruminazione ansiosa". Ai soggetti sono state poi presentate alcune immagini in grado di scatenare una risposta emotiva, mentre un sistema automatico tracciava i loro movimenti oculari.



Coles e Nota hanno così scoperto che la mancanza di sonno o la sua cattiva qualità erano associate a una notevole difficoltà del soggetto a distogliere l’attenzione dalle informazioni negative contenute nelle immagini. Una possibile interpretazione di questa correlazione è che un sonno inadeguato contribuisca a rendere il soggetto più esposto alla ruminazione ansiosa e alla fissazione su preoccupazioni e pensieri negativi.

"Le persone coinvolte nello studio hanno mostrato alcune tendenze ad avere pensieri negativi ossessivi, e l'elevato livello di questi pensieri negativi rende loro difficile distogliere l'attenzione dagli stimoli negativi a cui li abbiamo esposti", ha spiegato Coles. "Mentre in condizioni normali le persone sono in grado di ricevere informazioni negative e andare avanti, i partecipanti allo studio hanno dimostrato di avere notevoli dei problemi a ignorarle".

Il dato emerso è di notevole importanza, 


poiché si ritiene che i pensieri negativi ossessivi siano una componente importante in diversi tipi di disturbi psicologici.


"Col tempo ci siamo convinti che l'aspetto della mancanza di sonno abbia un ruolo fondamentale: i pensieri negativi e ripetitivi sono rilevanti per esempio nell’ansia e nella depressione”, ha aggiunto Coles. “Il nostro studio è innovativo poiché indaga per la prima volta la connessione tra la deprivazione di sonno e i meccanismi neuropsicologici che ci consentono di ignorare i pensieri negativi”.

Si tratta in ogni caso di risultati preliminari. Gli autori ritengono infatti che occorreranno ulteriori studi per indagare a fondo la questione e per verificare in particolare se la mancanza di sonno è correlata solo all’insorgere di ansia e depressione oppure se contribuisce a mantere un disturbo già in atto. Se la teoria di Coles e colleghi fosse corretta, lo studio potrebbe aprire la strada a trattamenti psicologici che comprendano anche cicli di sonno più salutari


Le fissazioni ansiose di chi dorme poco o male, "Le Scienze", 9-01-18.