Qualche giorno fa il sito britannico di notizie sull’editoria The Bookseller ha pubblicato alcuni dati sul mercato dei libri nel Regno Unito secondo cui nel 2017 la quota di mercato complessiva dei quattro più grandi gruppi editoriali attivi nel paese – i cosiddetti “Big Four” – era diminuita. È passata dal 47,8 per cento del 2016 al 46,8 per cento del 2017, arrivando a valere circa 744,8 milioni di sterline (cioè più di 851 milioni di euro).
Anche se questi dati riguardano solo il Regno Unito, sono importanti per il mondo dei libri in generale, sia perché il mercato dell’editoria in lingua inglese è il più grande di tutti, sia perché non si può escludere che in futuro grandi gruppi editoriali stranieri investano di più in Italia, dove l’intera editoria (escludendo scolastica e testi tecnici) nel 2017 ha fatturato 1,485 miliardi di euro. Per questo abbiamo messo insieme una guida per saperne un po’ di più sul loro conto.
Per “Big four” si intendono HarperCollins, Hachette, Macmillan e Penguin Random House: i gruppi più importanti per il mercato dei libri cosiddetti “trade”, cioè quelli di intrattenimento, quindi escludendo l’editoria scolastica e quella che si occupa di testi tecnici. A questi quattro gruppi se ne può aggiungere un quinto – Simon & Schuster – attivo sul mercato statunitense, ed è per questo che spesso si parla dei “Big Five” dell’editoria mondiale. È importante tenere a mente che non si tratta dei gruppi più grandi in assoluto, ma di quelli più grandi nella loro categoria: che comunque riguarda la maggior parte dei libri che si comprano in libreria.
Chi sono i "Big Five" dell'editoria mondiale, "Il Post", 29-01-18.