Michael Gove |
Ho letto con estremo interesse la notizia secondo cui in Inghilterra una percentuale considerevole di genitori intervistati (quasi il 50 %) dall' "Independent" è favorevole alla reintroduzione delle sanzioni corporali nelle scuole.
Gli stessi studenti (circa il 20 %) si sono dimostrati d'accordo.
Non solo: secondo il sondaggio, il 93 % dei genitori, così come il 68 % degli allievi, sono convinti che ai docenti debbano essere conferiti maggiori poteri nella repressione della devianza disciplinare studentesca.
Il divieto risale al 1984, quando si decise che questo tipo di sanzioni doveva considerarsi degradante per gli allievi ed era in conflitto con la legislazione europea sui diritti umani.
Evidentemente, molte cose sono cambiate da allora.
Soprattutto, è mutato l'atteggiamento di quanti giudicano gli atti di inciviltà degli studenti (con episodi di autentico teppismo criminale) dei veri e propri attentati alla scuola, a chi ci lavora e a chi la frequenta animato dalla volontà di seguire le lezioni con profitto e che quindi questi atti vanno repressi in modo molto più energico di quanto non sia stato fatto fino ad oggi, con meno chiacchiere e più fatti concreti.
Il sondaggio arriva proprio nel momento in cui il Segretario per l'Istruzione, Michael Gove, ha varato un piano per migliorare la disciplina nelle scuole, con l'obiettivo di insegnare ai ragazzi "who's boss".
Sulla disciplina in ambito scolastico, cfr. la documentazione presente in questo blog ("Materiale didattico" e "Articoli e saggi sulla scuola e sull'università") e soprattutto:
A. Lalomia, "Bullismo. La parola agli allievi." (scaricabile gratuitamente tramite Google);
A. Lalomia, "Bulllismo. Una soluzione convincente e da imitare.";
A. Lalomia, "Bullismo. "Il coraggio di denunciare.";
A. Lalomia, "Abbigliamento adeguato e disciplina a scuola. Il caso di Trieste.".