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giovedì 18 giugno 2015

Giugno 1941: la deportazione dei cittadini baltici in Siberia.

 La partenza dei deportati lettoni per la Siberia.
La notte del 14 giugno 1941 resta una delle notti più terribili della storia dei paesi baltici. Migliaia di cittadini lettoni, lituani ed estoni furono deportati in Siberia dal regime sovietico, che occupava i baltici, alla vigilia dell’arrivo delle truppe naziste, che si apprestavano a loro volta ad invadere i baltici.
Furono 15.424 i lettoni che la notte del 14 giugno 1941 durante i rastrellamenti casa per casa degli agenti della polizia segreta sovietica furono caricati a forza e stipati in vagoni bestiame per iniziare il lungo viaggio verso la deportazione in Siberia.

Di questi 15.424, 11.418 erano lettoni, 1.771 ebrei, 742 russi, 36 tedeschi e di altre nazionalità, altri 247 furono espulsi. Nei carri bestiame si trovavano famiglie intere, di ogni estrazione sociale: 1.345 contadini, 616 commercianti, 306 poliziotti, 29 guardie carcerarie, 166 ufficiali dell’esercito, 7 deputati, 6 diplomatici, 31 giudici 71 insegnanti, 24 medici, 7 sacerdoti, 15 studenti, 39 guardi forestali,73 funzionari locali.

Ebbero pochi minuti per raccogliere poche cose da portarsi dietro, e poi furono portati nelle stazioni di Riga e di altre città lettoni per essere stivati nei carri bestiame. A Riga i treni partirono dalle stazioni di Šķirotava e soprattutto Torņakalns, dove furono caricati quella notte oltre novemila persone sui treni merce. Ancora oggi un vagone usato per le deportazioni si trova alla stazione di Torņakalns in Pārdaugava, in memoria di quel tragico evento.

Dalla Lituania furono deportate quel giorno 16 mila persone, 9000 dall’Estonia. Oltre ai paesi baltici, la triste sorte delle deportazioni toccò in quei giorni anche altri paesi come la Bielorussia e l’Ucraina.
Un terzo dei deportati morì durante il lungo e tormentoso viaggio, o poco dopo essere giunto nel luogo di destinazione in Siberia.
Appena una settimana dopo la tragica notte del 14 giugno le forze sovietiche fuggivano dai baltici, sotto l’attacco sferrato dalla Germania nazista con l’operazione Barbarossa. Il 22 giugno del 1941 gli aerei tedeschi bombardavano Ventspils e Liepāja, le due principali città lettoni sulla costa occidentale del mar baltico.
Il 1° luglio le truppe tedesche entravano a Riga, e dieci giorni dopo l’intero territorio lettone era occupato dalla Germania.