di A. Lalomia
In attesa di conoscere chi sarà il nuovo ministro dell'Istruzione, vorrei ricordare almeno la prima delle priorità che il responsabile di Viale Trastevere dovrà affrontare per restituire alla scuola un'immagine adeguata. Tale priorità riguarda senza dubbio la condotta degli studenti, in particolare di quelli che vanno a scuola soltanto o soprattutto per mostrare la loro idiozia e impedire il normale svolgimento dell'attività didattica, un tema che ho già affrontato.
Lo scenario che offrono oggi troppi istituti scolastici supera forse ogni immaginazione e rischia di compromettere l'intera struttura educativa.
Molte sedi scolastiche sembrano ormai prive di regole, somigliano sempre di più a luoghi dove gli 'alunni' si presentano conciati da zombie; letteralmente drogati dai cellulari che smaneggiano in modo demenziale per intere giornate; che parlano tranquillamente tra loro mentre il docente sta cercando di spiegare; che credono che la scuola non sia nient'altro che un posto in cui 'socializzare', una specie di circolo ricreativo, dove il ruolo del docente deve limitarsi a quello del 'facilitatore' (come diceva qualche tempo fa un improbabile ministro); che insultano o aggrediscono l'insegnante che li riprende perché disturbano in continuazione. È del tutto evidente che una scuola di questo tipo non può che produrre mostri, non può che generare pitecantropi che non solo non si rendono conto della loro ignoranza, ma addirittura ne vanno fieri. Il danno alla società, al futuro dell'intero Paese, è incalcolabile.
Ma a parte tutto, è necessario porre fine all'inutile spreco di denaro pubblico che continua da decenni mantenendo l'obbligo scolastico, di fatto, oltre i sedici anni. Questa follia va cancellata al più presto. L'obbligo deve essere limitato a dodici-tredici anni, e con l'introduzione di forme di contrasto della disciplina 'di un tempo' (oppure ricorrendo a farmaci in grado di prevenire fenomeni di devianza disciplinare, come già accade negli Stati Uniti e in altri paesi); dopo, chi dimostrerà -attraverso il periodo di prova- , di essere una persona civile, rispettosa e collaborativa, non solo potrà frequentare, ma dovrà essere aiutato finanziariamente dallo Stato (in rapporto ovviamente al reddito familiare). Gli altri, le bestie, è giusto che vengano esclusi dal circuito educativo, perché tanto non imparerebbero nulla e creerebbero unicamente dei problemi alla scuola, ai docenti e agli studenti seri (che per fortuna non mancano, soprattutto in alcuni segmenti, e che sono i primi a chiedere misure drastiche contro i cialtroni e i delinquenti che infettano le aule).
Quando si capirà che la scuola ha bisogno, al più presto, accanto a scelte apparentemente di basso profilo (come le divise scolastiche, già adottate in altri paesi), di norme severissime (periodo di prova, appunto; impronte digitali per gli allievi, come in Gran Bretagna; sospensioni di interi mesi con procedure rapidissime e senza alcuna interferenza da parte dei genitori; creazione di un corpo di polizia da riservare soltanto al contrasto dei comportamenti studenteschi incompatibili con l'ambiente scolastico, con presenza di un distaccamento in ogni istituto; creazione di un "Archivio Nazionale della Devianza Disciplinare Studentesca" ; arresto immediato degli studenti e dei genitori che si permettono di prendere in giro, di insultare o addirittura di aggredire un docente; bocciatura soltanto per motivi disciplinari (anche non gravi) ; reintroduzione delle pene corporali; possibilità per i docenti di usare in classe pistole Taser modificate per l'ambiente in cui lavorano); quando si capirà che la parola repressione deve diventare il punto di riferimento per ripristinare un minimo di ordine e di legalità nelle scuole; quando si capirà che il rigore e la serietà devono essere poste alla base dell'intero sistema educativo; quando si capirà tutto questo, allora si potrà dire che la scuola finalmente è rinata e le aule non saranno più frequentate da teppisti, da mentecatti e da balordi (talvolta con il cervello fuso dall'utilizzo di sostanze illecite) o da capre che non sanno rispondere con un minimo di decenza a domande che ormai dovrebbero essere state completamente metabolizzate.
Sotto, alcuni video sui metodi d'insegnamento in altri paesi, con particolare riguardo al modo in cui vengono affrontati i problemi legati alla disciplina degli allievi.