di A. Lalomia Ecco in che modo si è votato durante il referendum separatista nelle regioni russofone di Donetsk e Lugansk. Come si vede dalle immagini e dai video presenti in basso, la scheda è introdotta, aperta, in un'urna trasparente e la scelta dell'elettore è visibile senza alcuna difficoltà.
Tutto questo con buona pace di qualunque elementare principio di segretezza del voto. A completare il quadro, hanno pensato poi i miliziani armati di mitra dentro i seggi elettorali.
La stessa Mosca (a cui i separatisti hanno chiesto di essere annessi) ha preso le distanze da queste 'consultazioni', ritenendole evidentemente una pura e semplice farsa, che offende l'intelligenza, il decoro, il buon gusto, la sensibilità di qualunque persona seria. Maggiori autonomie in ambito locale -senza dubbio legittime in certe regioni ucraine- non possono certo essere reclamate con questi sistemi.
Studenti della Teaneck High School davanti al giudice.
Quando la pattuglia della polizia è arrivata alla Teaneck High School dove era scattato l'allarme alle 2 e mezza di ieri notte, gli agenti non potevano credere a quanto stavano assistendo all'interno della scuola mentre impazzava la burla di fine anno. Considerato il grande numero di ragazzi che la stavano vandalizzando, gli agenti hanno richiesto rinforzi che sono giunti da 17 agenzie di polizia dei dintorni che hanno provveduto a far scattare le manette a 62 studenti.
Al termine dell'anno scolastico spesso le scuole diventano bersaglio dei cosiddetti "prank" che alla Teaneck High School si è trasformato in un'invasione del complesso scolastico, non si sa bene da parte di quanti studenti senior, che hanno vandalizzato classi e corridoi.
Secondo quanto riferito ieri mattina in conferenza stampa da Robert Carney, capo della polizia di Teaneck, gli agenti sono intervenuti nel pieno della notte perché era scattato un allarme antifurto all'interno della scuola e la pattuglia attraverso le finestre poteva vedere diverse dozzine di giovani vandali in azione.
Carney ha precisato che alla fine sono stati arrestati 62 studenti, compresi 24 adulti e 38 minori riconsegnati ai rispettivi genitori.
Per il gran numero di ragazzi in azione all'interno della scuola la polizia locale ha chiesto l'intervento di altre di 17 unità di località vicine che hanno circondato la scuola impedendo che gli studenti se la dessero a gambe, come tuttavia qualcuno è riuscito a fare.
Il portavoce dello sceriffo della Bergen County, David Martinez ha raccontato che una unità cinofila che ha partecipato agli arresti durante un giro nelle classi ha pizzicato otto studenti che per evitare l'arresto si erano nascosti negli sgabuzzini e negli armadi della scuola.
Verso le 3,30 di notte veniva ultimato il trasferimento degli studenti arrestati a bordo di furgoni cellulari dello sceriffo che li ha condotti al quartier generale della polizia per le formalità.
I "pranksters" avevano organizzato la sortita da tempo e molti senior student avevano ricevuto notizia dell'evento con testi su telefonino, ma soltanto i più scalmanati hanno deciso di mettere in pratica la burla che costerà loro per le conseguenze che comporta.
Ieri pomeriggio la polizia in gruppetti di tre o quattro ha trasportato i 24 studenti adulti nell'aula della Teaneck Municipal Court dove il giudice James Young li ha informati che la loro bravata sarà esaminata dall'ufficio del procuratore della contea, mentre dovranno presentarsi entro due giorni alla Central Municipal Court di Hackensack.
Secondo quanto si è appreso, la scuola che è stata vandalizzata con pittura spray, urina, tavoli e sedie rivoltate, è dotata di un impianto di telecamere di sicurezza e le immagini registrate saranno all'esame del procuratore per verificare responsabilità, mentre altri arrestati auspicano che il video invece possa discolparli, almeno dai maggiori capi d'imputazione.
La procura dal canto suo non ha ancora stabilito quanti e quali reati sono stati commessi e da chi, affidandosi appunto alla visione di numerose angolature di ripresa, prima di passare all'azione legale.
I danni - tuttavia - non sono permanenti, tanto che ieri la scuola ha svolto le normali attività accademiche e sportive, dopo che il personale in poche ore era riuscito a riportare le classi alla normalità.
E tra le mura della high school l'argomento ieri sulla bocca di tutti, studenti e insegnanti, era la stupida bravata degli studenti più anziani che volevano finire col botto l'anno scolastico.
Ci sono riusciti e anziché uno, di botti ne hanno prodotti due: uno che avrà conseguenze legali e l'altro ancora non definito, sarà il provvedimento che assumerà la direzione della scuola stessa.
Ora, mentre alcuni genitori hanno protestato asserendo che dopo tutto si tratta di una bravata, un rituale tradizionale senza gravi conseguenze e che quindi la polizia non avrebbe dovuto arrestare i ragazzi [.], viene il dubbio che questi genitori siano gli stessi che non si sono chiesti dove erano i propri figli - 28 dei quali minori - in giro nel cuore della notte.
Sotto, una serie di video sulle devastazioni compiute dai teppisti e sulle giuste (e auspicabili anche per l'Italia) conseguenze delle loro azioni (le manette):
Il sindaco di Roma ha ordinato di cancellare la parola "nomadi" dagli atti del Comune e di sostituirla con quella di "camminanti" (o sint o rom).
Il Presidente dell'Opera Nomadi gli risponde che ha sbagliato.
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«La parola nomade non è un insulto, cancellare il nome è stato un errore storico e antropologico, il sindaco Marino ha sbagliato e deve ritirare la circolare». A dirlo è il presidente dell’Opera Nomadi, Massimo Converso, che accende la polemica sulla circolare che vieta la parola nomadi dagli atti comunali sostituita da rom, sinti e camminanti, in nome dell’inclusione culturale.
Presidente Converso, per lei è stata una gaffe?
«È un errore storico e antropologico».
Perché?
«Il sindaco ha sbagliato, è stato superficiale, a Roma i nomadi ci sono, per motivi economici, legati ad attività ultra tradizionali millenarie, semi-nomadi perché non lo sono 12 mesi l’anno, ma in primavera ed estate. Erano nomadi anche i giostrai sinti ammazzati dalla banda della Uno bianca».
Non si offendono se li chiamano nomadi?
«La parola nomadi non è un insulto, loro non vogliono essere chiamati zingari».
Chi sono e quanti sono a Roma i nomadi?
«Circa 2mila, seminomadi, perché si spostano in alcune stagioni per lavoro. Sono i sinti giostrai, diventati italiani, insieme ai profughi di Fiume e dell’Istria, i parenti "poveri" delle grandi famiglie degli Orfei, dei Togni e dei Medrano. Poi ci sono i camminanti siciliani, i rom kalderasha che vanno in giro annunciandosi come "ombrellaio, arrota coltelli", lavorano il metallo, fanno tornare lucide le pentole di ristoranti, e chiese e caserme. Allora io dico che il sindaco poteva stare zitto».
Poteva evitare la circolare?
«Non ha consultato il suo ufficio, e neanche i suoi assessori, in particolare l’assessore Cutini per la presenza dei seminomadi a Roma, che proseguono attività supertradizionali millenarie, in città ci sono 2mila persone, se si inseriscono i rom napoletani, che sono musicisti di strada e anche una parte dei rom romeni».
Poteva dirglielo lei..
«Il sottoscritto non conosce il sindaco Marino mentre è molto legato al vice sindaco Luigi Nieri, mi dolgo profondamente che Nieri che avevo visto poco prima non mi abbia messo a parte a questa decisione che definisco singolare perché non è basata su dati scientifici. L’ufficio comunale, che da due anni ormai non si chiama più ufficio nomadi, ma rom sinti e camminanti, li conosce».
E perché lei non conosce ancora il sindaco?
«Non siamo ancora stati ricevuti, anche se siamo l’unica associazione che rappresenta i nomadi italiani. Viceversa la delegazione ricevuta dal sindaco e dal vicesindaco, dove è nata la vicenda della circolare, l’associazione "21 Luglio" esiste solo da due anni, e soprattutto è completamente sconosciuta ai nomadi».
Vuole dirci che la circolare che ha cancella la parola nomadi è nata durante un incontro con l’associazione 21 Luglio?
«Sì, è nata da una richiesta dell’associazione».
E i nomadi che dicono?
«Mi auguro che domani alle 18 (oggi pomeriggio ndr) quando la presidente della commissione Politiche sociali Erica Battaglia riceve sulla piazza del Campidoglio i commercianti rom e sinti che rivendicano il loro mestiere tradizionale di commercianti ambulanti, ad accoglierli ci sia il sindaco Marino in persona».