Il Presidente dell'Opera Nomadi gli risponde che ha sbagliato.
--------------------------------------------
«La parola nomade non è un insulto, cancellare il nome è stato un errore storico e antropologico, il sindaco Marino ha sbagliato e deve ritirare la circolare». A dirlo è il presidente dell’Opera Nomadi, Massimo Converso, che accende la polemica sulla circolare che vieta la parola nomadi dagli atti comunali sostituita da rom, sinti e camminanti, in nome dell’inclusione culturale.
Presidente Converso, per lei è stata una gaffe?
«È un errore storico e antropologico».
Perché?
«Il sindaco ha sbagliato, è stato superficiale, a Roma i nomadi ci sono, per motivi economici, legati ad attività ultra tradizionali millenarie, semi-nomadi perché non lo sono 12 mesi l’anno, ma in primavera ed estate. Erano nomadi anche i giostrai sinti ammazzati dalla banda della Uno bianca».
Non si offendono se li chiamano nomadi?
«La parola nomadi non è un insulto, loro non vogliono essere chiamati zingari».
Chi sono e quanti sono a Roma i nomadi?
«Circa 2mila, seminomadi, perché si spostano in alcune stagioni per lavoro. Sono i sinti giostrai, diventati italiani, insieme ai profughi di Fiume e dell’Istria, i parenti "poveri" delle grandi famiglie degli Orfei, dei Togni e dei Medrano. Poi ci sono i camminanti siciliani, i rom kalderasha che vanno in giro annunciandosi come "ombrellaio, arrota coltelli", lavorano il metallo, fanno tornare lucide le pentole di ristoranti, e chiese e caserme. Allora io dico che il sindaco poteva stare zitto».
Poteva evitare la circolare?
«Non ha consultato il suo ufficio, e neanche i suoi assessori, in particolare l’assessore Cutini per la presenza dei seminomadi a Roma, che proseguono attività supertradizionali millenarie, in città ci sono 2mila persone, se si inseriscono i rom napoletani, che sono musicisti di strada e anche una parte dei rom romeni».
Poteva dirglielo lei..
«Il sottoscritto non conosce il sindaco Marino mentre è molto legato al vice sindaco Luigi Nieri, mi dolgo profondamente che Nieri che avevo visto poco prima non mi abbia messo a parte a questa decisione che definisco singolare perché non è basata su dati scientifici. L’ufficio comunale, che da due anni ormai non si chiama più ufficio nomadi, ma rom sinti e camminanti, li conosce».
E perché lei non conosce ancora il sindaco?
«Non siamo ancora stati ricevuti, anche se siamo l’unica associazione che rappresenta i nomadi italiani. Viceversa la delegazione ricevuta dal sindaco e dal vicesindaco, dove è nata la vicenda della circolare, l’associazione "21 Luglio" esiste solo da due anni, e soprattutto è completamente sconosciuta ai nomadi».
Vuole dirci che la circolare che ha cancella la parola nomadi è nata durante un incontro con l’associazione 21 Luglio?
«Sì, è nata da una richiesta dell’associazione».
E i nomadi che dicono?
«Mi auguro che domani alle 18 (oggi pomeriggio ndr) quando la presidente della commissione Politiche sociali Erica Battaglia riceve sulla piazza del Campidoglio i commercianti rom e sinti che rivendicano il loro mestiere tradizionale di commercianti ambulanti, ad accoglierli ci sia il sindaco Marino in persona».