Un notizia che dovrebbe far riflettere, al di là delle ovvie divergenze che esistono tra un regime democratico e uno illiberale.
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Il presidente bielorusso ha dato il suo assenso per la reintroduzione nel Codice Penale del vecchio articolo che puniva con la reclusione fino a 5 anni e lavori forzati i rei di parassitismo, ossia coloro che non lavoravano. Lukashenko così ha motivato la sua idea: “Reintroducete nel Codice Penale il reato di parassitismo. La gente lo capirà. Non c’è bisogno di accantonare niente, di quel buono che c’era nell’epoca sovietica, e nemmeno la terminologia”.
“Coloro che non lavorano da nessuna parte - ha affertmato il presidente bielorusso - “bisogna costringerli a lavorare con ogni mezzo”. L’ordine del presidente è: “Fare in modo che entro il 1 gennaio prossimo lavorino tutti – bisogna costringere tutti a lavorare”. L’iniziativa presidenziale va in linea con la proposta del capo del governo bielorusso, avanzata già nel 2013 – tassare tutti i nullafacenti, coloro che non svolgono un lavoro per il bene della società. In epoca sovietica il condannato più illustre - con il massimo della pena di 5 anni - fu il poeta Iosif Brodskij, premio Nobel per la letteratura del 1987.
Rai News, In Bielorussia sarà penalmente punibile il parassitismo, 21 ottobre 2014.