di A. Lalomia
Alla luce di quanto sta accadendo da settimane in Europa, investita da una marea di migranti che non ha precedenti, viene da chiedersi se le istituzioni europee siano all'altezza dei loro compiti o non vadano invece criticate per la superficialità, il pressappochismo, la disinvoltura, l'inerzia di cui stanno dando prova.
Le responsabilità che si stanno assumendo queste istituzioni nel gestire -in modo quantomeno discutibile- quella che si può definire a pieno titolo come la più grave crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale, sono sotto gli occhi di tutti.
Le responsabilità che si stanno assumendo queste istituzioni nel gestire -in modo quantomeno discutibile- quella che si può definire a pieno titolo come la più grave crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale, sono sotto gli occhi di tutti.
Nel primo dei video che si propongono in questa sede, per esempio, un alto rappresentante dell'Unione Europea, afferma, con una sicurezza agghiacciante, che la situazione è sotto il totale controllo e che comunque il fenomeno è ancora lontano da rappresentare un problema per l'Europa, visto che i rifugiati che vi giungono sono 1 per ogni 1.000 cittadini europei residenti, a fronte di percentuali come quella libanese, dove i migranti sono 1 su tre. L'ineffabile dirigente europeo conclude che la situazione è, appunto, pienamente sotto controllo e ironizza (con una superficialità altrettanto agghiacciante) sulle affermazioni secondo cui tra i profughi ci sarebbero anche terroristi.
Per fortuna, ci pensa il presentatore a ristabilire la verità (oltre all'euro-deputato britannico dell'UKIP), quando afferma che la comunità internazionale ha fallito la sua missione.
