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Da sinistra: Felice Cipriani,
Francesco Forno e il Prefetto di Roma |
di A. Lalomia
Martedì
23 aprile 2013, con la consegna al fratello Francesco, della medaglia d’oro
alla memoria di Ugo Forno, si è conclusa una storia che parte dal
5 giugno 1944, data della tragica, ma nello stesso tempo gloriosa, scomparsa
del giovane eroe romano 1
.
Per
parlare dell’evento, ho approfittato ancora una volta della disponibilità di Felice
Cipriani, che mi ha già concesso un’intervista qualche giorno fa 2 .
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Note
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Il brevetto del Ministro dell'Interno e la medaglia
d'oro conferita alla memoria di Ugo Forno. |
1 Stupisce che
la SMS “Settembrini”, frequentata da Ugo negli aa.ss. 1942-43 e 1943-44, non abbia ancora provveduto a segnalare, attraverso il
suo sito (che continua a ignorare completamente la figura del piccolo eroe), la notizia del conferimento della medaglia d’oro.
Altrettanto sorprendente è che questo stesso sito non fornisca alcun cenno al concorso “Il coraggio di scegliere” , promosso per onorare l’ultima vittima della Resistenza romana.
Si parla
tanto della necessità di fornire ai giovani validi esempi di virtù, di
impegno, di solidarietà, di
abnegazione e poi, quando si può presentare loro qualcuno che ha tutte le carte
in regola per essere
mostrato come esempio, si fanno spallucce.
Ribadisco quanto ho già espresso nell’intervista: e cioè
che il libro di Cipriani dovrebbe essere adottato quantomeno dalle seconde e dalle terze della
“Settembrini” (e di altri
istituti).
Sulla vicenda di Ugo, si veda l'ottimo sito www.ugoforno.it, che offre altre immagini della cerimonia, tra cui un video.
Cfr. anche gli altri miei post presenti in questo blog.
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1. Può
ricostruire le tappe della lunga storia dell’assegnazione della medaglia ?
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Il Prefetto di Roma legge
a Francesco Forno la motivazione del riconoscimento. |
Giovedì
23 aprile si è conclusa una storia, quella della medaglia d’oro ad Ugo Forno, iniziata
l’11 maggio 1945, quando il Ministero della Guerra, Sezione Personale Recuperato….scrive: “Patriota caduto Ugo
Forno, equiparato al grado di soldato. La VI^ Commissione laziale, per il
riconoscimento della qualifica di partigiano all’unanimità propone che ad Ugo
Forno sia riconosciuta la qualifica di partigiano combattente per la lotta di
Liberazione. “.
Quest’ultima
documentazione resterà affissa all’albo pretorio comunale per un mese, per eventuali osservazioni, che però non ci
saranno.
Il
16 aprile 1947 una sottocommissione composta da personalità (ci sono solo i
cognomi) della Resistenza e delle Istituzioni presieduta da Alfredo Monaco (che
collaborò per l’evasione di Pertini) e
con Adriano Ossicini (che partecipò
attivamente alla Resistenza), approva all’unanimità la proposta di concessione
della medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria ad Ugo Forno.
Poi
un’altra commissione non conferma questa decisione e riprende il “balletto”
delle carte, dalla commissione della
Presidenza del Consiglio dei Ministri al Comando Regione Territoriale
Carabinieri Lazio. L’ultima nota è del 23 aprile del 1949, data in cui il
segretario di una commissione (è scritto su carta non intestata)
richiede un’ulteriore istruttoria.
2. Ma
non c’erano state le dichiarazioni dei testimoni dell’evento (e di quanti
si erano comunque resi conto dello spirito
patriottico del ragazzo), che avrebbero dovuto supportare senza ombra di dubbio
l’importanza del gesto di Ugo ?
Sì,
ma evidentemente queste dichiarazioni non bastarono. Non bastò né la dichiarazione del sottotenente
paracadutista Giovanni Allegra -che
assistette allo scontro a fuoco e soccorse Ughetto-, né quella dei coloni che furono coinvolti
sempre dal giovane eroe e combatterono a fianco a lui e nemmeno la
dichiarazione del colonnello dei bersaglieri Cesare Tron, che testimoniò il
valore del ragazzo.
3. Se
non sbaglio questo colonnello attestò che Ugo avrebbe voluto arruolarsi in una formazione armata e che egli
era stato costretto a rifiutare la sua offerta, in ragione della giovane età
del ragazzo (V. la sua dichiarazione alle pp. 117-8).
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Particolare della medaglia d'oro
conferita alla memoria di Ugo Forno. |
Esatto,
la dichiarazione di Tron è molto più importante di quanto sembri a prima vista,
perché dà l’idea di quanto il ragazzo fosse ansioso di offrire il suo
contributo per la liberazione di Roma e dell’Italia.
4. Dopo
il 1949 a che anno bisogna spostarsi ?
Al
2010.
5. Al
2010 ?
Proprio
così. Sembra incredibile ma è la verità.
Proprio in data 22-11-2010, verrà fuori, attraverso la mia richiesta di
concessione della medaglia d’oro fatta al Presidente della Repubblica, che “dalla documentazione in possesso del
Dicastero risulta una scheda relativa alla proposta di concessione della
medaglia d’oro al Valor Militare “alla Memoria” in favore del partigiano Ugo
Forno per fatti inerenti alla guerra di Liberazione che, però, non ha dato
seguito a nessuna concessione onorifica a causa del parere contrario espresso
dagli organi preposti”.
Avevo
giurato a Ughetto due anni prima che avrei fatto il possibile per fargli avere
il giusto riconoscimento e quindi non mi arresi.
Mi diedi da fare ancor di più nelle ricerche e arrivai a scoprire, attraverso la
risposta del Ministero della Difesa ad una signora, Anna Luigia Salis (che aveva presentato la stessa istanza), che “la
competente commissione di 2° grado rigettò senza alternative tipologiche (..)
perché non aveva mai militato in alcuna formazione partigiana armata”. Ho già spiegato nella precedente intervista
che ritengo tale decisione ingiusta, se non ridicola.
6. Si
tratta della stessa Anna Luigia Salis, paleografa, a cui, nel
2003, il Capo dello Stato Ciampi ha conferito la medaglia di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ?
Sì, è proprio lei.
Il padre, dopo aver letto la storia di la storia di Ughetto sul “Corriere della Sera”, aveva
detto alla figlia che sarebbe stato doveroso concedere la medaglia d’oro al
ragazzo. Così, Anna Luigia Salis, il 19
settembre del 2001 prese carta e penna e scrisse poche parole
al Presidente della Repubblica: "Perchè non onorare con la medaglia al
Valor Militare e con cerimonie in tutte le scuole della Repubblica la memoria
di Ugo Forno, che sacrificò la vita per Roma e la libertà? Le porgo i miei affettuosi saluti". Forse allegò l'articolo del "Corriere".
7. E
dopo ?
A
quel punto tornai a scrivere, il 2 agosto del 2011, di nuovo al Presidente
Giorgio Napolitano, fornendo l’ulteriore documentazione che avevo ritrovato
negli archivi e seguii passo passo l’iter burocratico, che consisteva nell’invio
della richiesta dalla Presidenza della Repubblica al Ministero degli Interni,
da qui alla Prefettura e quindi al sindaco di Roma. Una volta che la Giunta
comunale, nel maggio del 2012, approvò la delibera, si rifece il percorso a ritroso.
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Il Prefetto di Roma consegna
a Francesco Forno la medaglia d'oro. |
Finalmente
arriviamo al 23 dicembre 2012, quando la Ministro Rosanna Cancellieri appose la
firma al decreto di concessione della medaglia d’Oro, che inviò per la ratifica
al Presidente della Repubblica. Il Presidente Giorgio Napolitano firmò il 16
gennaio 2013 e quindi, a partire da allora, Ughetto entrò
nell’Olimpo degli eroi della Patria. Venni avvertito dagli Uffici della
Presidenza che probabilmente la medaglia sarebbe stata consegnata dallo stesso
Presidente a Francesco Forno, in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile.
Purtroppo la situazione politica non ha reso possibile la cerimonia con il Capo
dello Stato. Questo è l’unico cruccio che mi porto, senza voler mancare di
rispetto al Prefetto dr. Giuseppe Pecoraro che il 23 aprile 2013 ha posto, alla
mia presenza, nelle mani emozionate di Francesco Forno,
la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria. Caro Ughetto, missione
compiuta.
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Un'altra immagine relativa alla consegna
della medaglia d'oro a Francesco Forno. |
8.
Dalle immagini che Lorenzo Grassi ha pubblicato sul sito dedicato a Ugo, mi sembra che sia stata una bella cerimonia, vissuta
in uno spirito di sobria ufficialità e di cordiale partecipazione. Non capita tutti i giorni che un Prefetto
dedichi una parte significativa del suo tempo alla consegna di una
medaglia, sia pure di alto valore
etico. Si tratta di
un’attenzione che dimostra, come ho già scritto, la sua sensibilità e, aggiungo, la sua
gentilezza.
Sì,
è stata una bella cerimonia, semplice e intensa nello stesso tempo. Il
Prefetto è stato molto cortese: ci ha
intrattenuto più di mezz'ora e ha voluto sapere ulteriori
ragguagli su Ugo. Si è dimostrato
veramente interessato alla vicenda del piccolo eroe. La squisita gentilezza del Prefetto e la sua
disponibilità ci hanno ripagato dell’estenuante procedura burocratica che è
stato necessario seguire per raggiungere l'obiettivo del riconoscimento.