Cerca nel blog

mercoledì 15 maggio 2013

Il pensiero del ministro Kyenge sullo Ius soli e sul reato di immigrazione clandestina.


 Quirinale 28-04-13: giuramento del ministro Kyenge.

di  A. Lalomia

Le affermazioni del ministro dell’Integrazione circa la necessità di introdurre in Italia lo Ius soli e di abolire il reato di immigrazione clandestina, hanno sollevato, accanto a qualche consenso, un’ondata di polemiche, e non soltanto da parte dei soliti circoli xenofobi.  Al di là del modo perentorio  e impositivo con cui la Kyenge espone le sue idee  (“È così e non si discute”), la sua proposta relativa allo Ius soli non è stata apprezzata neanche da molti immigrati.  1  Il ministro infatti dimentica che in alcuni paesi di provenienza dei nostri immigrati, l' ottenimento della residenza in Italia provoca automaticamente la perdita di validità dei documenti di riconoscimento con cui erano arrivati, documenti che in alcuni casi devono essere consegnati alle rappresentanze diplomatiche di riferimento.  Per riottenere questi documenti gli immigrati, una volta tornati nei loro paesi di origine, devono affrontare una trafila burocratica ben più micidiale di quella che sono abituati a superare in Italia.                                                                                                                                                                                                                                                  (Per inciso, il ministro parla come se tutti gli immigrati fossero davvero ansiosi di rimanere qui per sempre.  Non è  così: la maggioranza di loro, dopo aver fatto un po’ di soldi in Italia, non vede l’ora di tornarsene a casa.  Molti degli allievi stranieri che frequentano le nostre scuole non conoscono neppure la differenza che esiste tra nazionalità e cittadinanza e comunque non si preoccupano minimamente di diventare cittadini italiani, anche perché già ora usufruiscono, spesso gratis, di un'infinità di servizi.)                                                                                                                   Tranne che nelle Americhe  (ma negli Stati Uniti con alcuni distinguo),  lo Ius soli è assente nel resto del pianeta.  Persino la Francia, che lo aveva adottato, alla fine è stata costretta a rivederlo e a modificarne quei punti che più si prestavano ad un uso strumentale da parte degli immigrati.                                                                                                                                                                                        Si è mai chiesta il ministro per quale motivo nella stragrande maggioranza dei paesi lo Ius soli è considerato una norma fuori da ogni logica e in contrasto con gli interessi nazionali ?   E visto che il ministro ormai ha acquisito la cittadinanza italiana, non le sembra che sia doveroso, da parte sua, pensare prima agli Italiani e poi agli immigrati ?   La Kyenge  (come d’altronde                                   ha dichiarato pubblicamente)  può anche sentirsi metà congolese e metà italiana;  però, 
tenuto conto che ha giurato sulla Costituzione italiana di svolgere la sua attività negli interessi esclusivi della Nazione, dovrebbe essere più cauta nelle sue affermazioni e, forse, verificare se il suo modo di pensare coincide con quello degli altri componenti del governo, a partire dal Presidente del Consiglio, e con i suoi compagni di partito.  Non sarebbe male, inoltre, se acquisisse dati più completi e recenti sull’immigrazione in Italia.  
Certamente gli immigrati onesti vanno protetti;  ma vanno protetti soprattutto dallo sfruttamento da parte dei loro stessi connazionali  2  .                                                                                 Quanto alla proposta di cancellare il reato di immigrazione clandestina, non vale neppure la pena parlarne, visto che  -per la sua stessa enormità-  non sarà neppure valutata in sede di Consiglio dei Ministri.

----------------------------------

Note


 Per la verità, alcuni commentatori non hanno apprezzato neanche la sua nomina, visto che in Italia la stragrande maggioranza degli immigrati arriva dall’Est europeo  (si pensi soltanto al mezzo milione circa di rumeni)  e dall'America Latina.  Gli immigrati provenienti dall’Africa nera forse sono in numero inferiore rispetto a quelli indiani, pakistani e del Bangladesh.  Su questo tema, cfr. Lorenzo Vignali, La nomina della Kyenge non fa bene all’integrazione. .  


2  Chissà se il ministro conosce le reti di sfruttamento  -con episodi non lontani dallo schiavismo-, che esistono dietro i movimenti di centinaia di migliaia di persone dai paesi poveri a quelli considerati ricchi.  Lo sfruttamento è gestito anche dagli Italiani, ma credo che  la responsabilità di questi ultimi sia inferiore rispetto a quella praticata dai connazionali di quelle centinaia di migliaia di immigrati che hanno scelto il nostro Paese come ancora di salvezza contro la povertà e l'emarginazione.