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domenica 24 agosto 2014

Lo stile dei separatisti.


di  A. Lalomia

Mi sono già occupato di quanto sta accadendo in Ucraina, perché credo che in quella regione si stia ripresentando uno scenario non dissimile da quello europeo alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Secondo diversi commentatori di politica estera l'uomo forte del Cremlino, dopo essersi preso la Crimea, vuole completare l'opera annettendosi quantomeno le regioni orientali dell'Ucraina, dove da mesi i cosiddetti separatisti, aiutati in modo massiccio dai russi, combattono furiosamente contro il legittimo governo ucraino.
Quale che sia la verità, è certo comunque che ciò che hanno fatto i separatisti il 24 agosto 2014 a Donetsk, nelle stesse ore in cui a Kiev erano in corso le celebrazioni per ricordare l'anniversario della liberazione dal giogo sovietico, rientra a pieno titolo in quel tipo di comportamento da sciacalli che ho già avuto modo di denunciare.
I guerriglieri, armati e con la solita aria vendicativa, hanno costretto a marciare per la via centrale della città un centinaio di prigionieri ucraini, con le mani legate dietro la schiena, mentre la folla intorno li insultava, lanciava contro di loro sassi, petardi e altri oggetti con l'intenzione di ferirli e cercava di avventarsi contro di loro.
Al termine della 'sfilata'  (una sfilata in pieno stile orwelliano), le autobotti hanno gettato acqua sull'asfalto, in segno di ultimo disprezzo per quei ragazzi incatenati, colpevoli di aver fatto semplicemente ciò che qualunque esercito farebbe: impedire a bande di terroristi di scatenare una guerra civile con il fine di separarsi dal resto del paese.
Una vera e propria gogna pubblica, che condanna definitivamente questi gangster al disprezzo della comunità internazionale e li mette sullo stesso piano dei criminali dell'umanità musulmani che tagliano la gola ai prigionieri.
Qui per maggiori particolari su quanto è accaduto.
Sotto, video sulla sfilata.
In quest'altro filmato, si vede chiaramente l'armamentario che posseggono gli 'insorti', un armamentario arrivato direttamente da Mosca  (che ovviamente continua a negare ogni coinvolgimento).