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lunedì 18 febbraio 2013

Le dimissioni di Benedetto XVI. 2. La rivincita di Celestino V.

 Celestino V
di  A. Lalomia

In un precedente post  1  ho scritto che le dimissioni del papa rappresentano una rivincita del latino.
Qui vorrei aggiungere che esse costituiscono, nello stesso tempo, una specie di riscatto da parte di uno dei pontefici più criticati da Dante  2  (ma anche da qualche studioso moderno), malgrado sia stato poi santificato.  Mi riferisco naturalmente a Celestino V il papa bollato come un codardo per il suo “gran rifiuto”.
Benedetto XVI  davanti alle spoglie di Celestino V.
Benedetto XVI ha sempre dimostrato, nei confronti di questo pontefice, una speciale devozione.  Durante la sua visita all’Aquila del 28 aprile 2009, a poche settimane dal terremoto del 6 aprile 2009, Ratzinger ha deposto, sulla teca con i resti del santo, il proprio pallio.  Questo medesimo pallio sarà aggiunto ai paramenti di Celestino V in occasione del settecentesimo anniversario della sua canonizzazione, il prossimo 5 maggio. 
 Celestino V raffigurato mentre
 depone la tiara e il manto pontificale.
 Benedetto XVI
con il pallio.
Nel 2009 molti si chiesero il perché di quel gesto  -decisamente inconsueto, per non dire clamoroso.  Vi fu però anche chi osservò che quell’atto doveva essere interpretato come un segnale, da parte di Benedetto XVI, di voler seguire l’esempio del suo lontano
predecessore. 
E in definitiva così è stato.  
Tanto più che l’attuale pontefice ha espresso la sua intenzione di ritirarsi in un convento di clausura, dopo il 28 febbraio.  Una scelta, questa, che sembra accostare ancora di più  Ratzinger a Pietro del Morrone, nella comune vocazione ad una vita ascetica e in solitudine.

 Eremo di S. Onofrio (Sulmona).
Eremo di S. Spirito a Maiella.










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Note


2   Vale comunque la pena ricordare che il giudizio di D. su Celestino V è stato ed è tuttora oggetto di numerose interpretazioni, talvolta discordanti.  Per una rassegna, v. Arsenio Frugoni, Celestino V, in "Enciclopedia Dantesca".
Sulla Damnatio memoriae che ha colpito questo pontefice, cfr. A. L. Villani, La croce di Celestino.