di A. Lalomia
Condivido pienamente quanto Franco Cardini ha espresso circa il recente sciopero nelle ferrovie nell'articolo "Per una nuova strategia dello sciopero" apparso ieri sul suo blog.
Un articolo che considero magistrale, per la lucidità delle argomentazioni, la concretezza delle proposte e la chiarezza del linguaggio.
Riporto soltanto l'inizio (tanto per far capire a chi considera Cardini un 'fascista' come stanno veramente le cose) e la conclusione.
"Cari Compagni,
permettete a un lavoratore come Voi, che non ha una "storia di sinistra" ma che si sente da sempre socialista, di rivolgersi a Voi con questo vecchio, glorioso vocativo di "Compagni", oggi così imbarazzante e démodé." [...] "Cari Compagni, lo sciopero è un'arma di lotta sindacale sacrosanta: ma proprio per questo bisogna che tutti (a cominciar dagli scioperanti) la usino col massimo rispetto. Uno sciopero che danneggia soltanto i lavoratori, che non nuoce in nulla ai datori di lavoro e che lascia intatti i privilegi di chi già ne gode, non è soltanto inefficace: è infame. Nelle settimane scorse, ho avuto modo di assistere in Francia ad altre forme di lotta. Per esempio i lavoratori dei musei in sciopero vanno regolarmente al lavoro, tengono aperte le loro sedi, ma sospendono i controlli dei biglietti e la gente entra gratis. Dinanzi a situazioni del genere i datori di lavoro, pubblici o privati che siano, accusano sul serio il colpo: e le perdite da loro subìte sono ben più pesanti di quelle degli scioperanti che ci perdono il salario quotidiano pur prestando comunque la loro opera di custodia e di controllo delle opere esposte. Una bella prova di spirito civico e d'impegno sociale. Non ritenete, cari Compagni, che anche nel nostro paese sia il caso di passare a forme di lotta meno generiche, meno autolesionistiche, più efficaci e più dure? Saluti ad auguri d'un buon 2011."