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domenica 11 dicembre 2011

Roberto Saviano a New York: fatti e misfatti della finanza internazionale.

Roberto Saviano
di A. Lalomia
Confesso che Roberto Saviano non rientra tra i miei autori preferiti, però ritengo che il suo ruolo di intellettuale impegnato nel denunciare le nefandezze dei potentati criminali ed economico-finanziari, rischiando la propria vita, sia da additare come esempio ai giovani, soprattutto a quei ragazzi che sentono molto forte, a causa del contesto sociale in cui vivono, il richiamo della malavita, considerata spesso  l'unica via per uscire da una situazione di miseria e di emarginazione.
Nouriel Roubini
Saviano ha vissuto e insegnato negli ultimi mesi a New York, dove l'8-12-11 ha partecipato ad un incontro di alto livello ("Italia e Stati Uniti: due punti di vista sulla crisi")  svoltosi presso la New York University e reso possibile grazie anche all'impegno del Direttore della Casa Zerilli-Marimò, Stefano Albertini. Altro ospite illustre: Nouriel Roubini, considerato uno dei massimi esperti di finanza e già consigliere di Bill Clinton durante il suo mandato alla Casa Bianca.  Moderatrice del dibattito: Ruth Ben-Ghiat, preside del Dipartimento di Studi Italiani della New York University.
Il tema principale del discorso di Saviano ha riguardato il ruolo delle banche nel riciclaggio del denaro sporco, proveniente cioè da attività illecite di gruppi criminali più o meno organizzati.
I dati che ha fornito sono impressionanti:  le "banche europee e statunitensi lavano tra i 500 e i 1000 miliardi di dollari di denaro sporco ogni anno [...] in un decennio sono stati lavati tra i 2.500 e i 5.000 miliardi di dollari e sono passati dagli istituti finanziari americani, messi in circolo, di cui 100 miliardi all’anno (1.000 miliardi in dieci anni) di evasione fiscale e narcodollari". Negli ultimi vent'anni  "sono entrati negli Stati Uniti 5.500 miliardi di dollari provenienti da estorsione, narcotraffico, traffico di esseri umani e criminalità in genere".
E quando parla di banche si riferisce a colossi quali Citibank e Wachovia. 
Le sue accuse non lasciano spazio ad equivoci: "Una delle più grandi banche americane, Citibankderiva un'alta percentuale dei suoi profitti dai servizi offerti ai criminali e dai conti su cui depositano i loro soldi”.  L'istituto di credito avrebbe "oltre 100 miliardi di dollari di asset in conti segreti".
Ancora peggio per quanto riguarda Wachovia, costretta sì a pagare una multa di 50 milioni di dollari per aver consentito il trasferimento di fondi pari a 378 miliardi di dollari provenienti dal traffico di droga, ma che dopo la scoperta dello scandalo si è vista premiata in Borsa con un rialzo dei titoli azionari.
L'aspetto più tragico del problema, forse, è che “Negli ultimi venti anni la crescita di attività bancarie illecite ha tolto risorse a quelle lecite...”.
Per Roubini, intervenuto dopo Saviano, il nocciolo del problema è rappresentato dalla "sovrapposizione costante tra attività legali e illegali”.  L'economista americano ha aggiunto che "l’Europa è già in recessione, se l’Eurozona collassasse e si dissolvesse l’effetto sarebbe infinitamente peggiore del crack di Lehman Brothers".  Ha poi espresso grande apprezzamento per Monti, invitandolo però a varare riforme che non si limitino al risanamento dei conti pubblici, ma ridiano fiato alla ripresa economica.
Qui la cronaca dell'evento fornita da i.italy.org.
Qui, invece, l'audio del discorso dello scrittore napoletano.