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martedì 20 dicembre 2011

Roma: degrado inarrestabile o esiste ancora qualche speranza ?



 Una fermata della metropolitana di Roma.
di A. Lalomia

Leggo con interesse gli articoli di Manlio Lilli (1) su Roma pubblicati su  “Libertiamo”, perché mi sembrano esemplari di come si possa affrontare un tema così complesso come quello dell’amministrazione di una metropoli unica al mondo, qual è appunto Roma, con competenza  e con toni pacati ma nello stesso tempo fermi, senza rinunciare ad esprimere critiche per il modo in cui l’Urbe continua ad essere amministrata. 
È del tutto scontato che l’unicità di Roma  (2)  rende la sua amministrazione molto difficile; io credo però che le giunte comunali  che si sono succedute nel corso dei decenni avrebbero potuto    -e dovuto-   fare qualcosa di ben più sostanzioso di quanto si sono vantate  (e continuano a vantarsi) di aver realizzato.
L’attuale giunta, ad esempio, all’inizio del suo mandato aveva fatto nascere nei romani speranze ed aspettative, che però sono rimaste in buona parte tali, in quanto la sua azione si sta rivelando sempre più inadeguata e comunque  poco efficace  -mi verrebbe da dire evanescente-  (con buona pace dei manifesti autocelebrativi)  soprattutto in settori chiave, cioè quelli che riguardano la stragrande maggioranza dei cittadini.  Sto parlando di aree strategiche quali i trasporti, il traffico, la pulizia e l’illuminazione delle strade, l’ordine pubblico  (compreso l’accattonaggio), la manutenzione e  l'igiene delle scuole, tutte aree che continuano a rimanere in secondo piano nell’agenda dei lavori, come se le priorità fossero altre  (per esempio la costruzione di un nuovo stadio o di una seconda sede del Campidoglio).

Non mi sembra un modo corretto di concepire  i reali interessi della città, su cui peraltro si sprecano da tempo immemorabile fiumi di retorica circa la necessità di migliorarne l’immagine, con relativi mega-progetti  (per di più costosi)  all’insegna dello slogan  (ormai stantio)  di  ‘Roma capitale’.  Sono decenni che questa formula viene impiegata in modo disinvolto da giunte comunali di diverso colore politico, senza però che nei fatti sia cambiato granché  (a parte alcune iniziative, che hanno un po’ il sapore di propaganda elettorale).
Il degrado della città sta diventando sempre più opprimente, insopportabile, e non mi stupirei se, al momento del prossimo appuntamento elettorale per le comunali, la cittadinanza presentasse il conto per le promesse non mantenute e per il modo in cui continua ad essere trattata.
I romani  (ma anche buona parte dei turisti che rappresentano una parte importante dell’economia cittadina)  si sentono presi in giro, offesi, insultati dalle chiacchiere e dai discorsi demagogici.
Eppure basterebbero piccoli provvedimenti per far vedere alla comunità che in Campidoglio si sta facendo finalmente sul serio.
A parte la questione dei taxi  (di cui mi sono occupato anche recentemente),  non si riesce a capire ad esempio per quale motivo non si provveda subito a rendere un po’ meno indecenti e insicure le stazioni delle metropolitane e soprattutto della ferrovia Roma-Viterbo , riparando le scale mobili e gli ascensori  (perennemente guasti, con assoluto disprezzo per i disabili e per quanti comunque presentano limiti nella deambulazione), nonché i tabelloni degli orari  (quasi sempre in tilt); provvedendo a togliere i cumuli di immondizia; eliminando la musica sguaiata e assordante che esce dagli altoparlanti e che lacera le orecchie dei viaggiatori; ripulendole dai graffiti abominevoli; ordinando lo stazionamento in questi luoghi di pattuglie di vigili, che funzionino quantomeno da deterrente per i teppisti che le considerano quasi terreno di caccia personale  (con buona pace delle telecamere, che dovrebbero prevenire certi atti).
A cosa serve mantenere un esercito di vigili, se poi non si affidano loro compiti che dovrebbero rientrare nelle loro funzioni ?  Tanto più che ormai sono ben pochi i vigili addetti al controllo del traffico, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: una città ormai prossima al collasso sul piano della circolazione  (e non solo), dove anche il più piccolo spostamento provoca stress e intere ore perse. File interminabili di auto lasciate allo sbando da chi ha il dovere di evitare il caos.
Per essere credibili  (e per sperare di essere riconfermati alle prossime elezioni) non basta fare il restyling alle auto dei vigili  (quando si fanno vedere per strada, parcheggiano spesso negli incroci e sotto i semafori, rendendo il traffico ancora più apocalittico), abbellendole con la scritta di indubbia efficacia propagandistica quale, appunto, “Roma capitale”  (ma i fondi destinati a questa spesa non potevano essere utilizzati meglio ?)  Credo che ci voglia qualcosa di più.
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L'A. è un esperto urbanista e profondo conoscitore del patrimonio archeologico romano.
Riporto un solo passo del primo testo:
"Si continua ad inseguire un’idea di città che non appartiene a Roma. Un’idea che spesso mortifica il suo passato senza valorizzarlo adeguatamente. Ma che allo stesso tempo ostacola il suo presente con scelte senza alcuna ratio. La politica romana continua
a mostrare una certa incapacità a progettare una città nella quale la vivibilità dei suoi fruitori – cittadini e turisti-, raggiunga standard accettabili. Una città nella quale la storia millenaria non sia più l’alibi per inefficienze e disservizi."

(2)   Per il fatto di essere contemporaneamente capitale di una delle maggiori potenze industriali del mondo, centro del cattolicesimo  (ma per diversi secoli dell’intera Cristianità), il più importante sito archeologico del pianeta, depositaria di inestimabili ricchezze artistiche, nonché sede di organismi internazionali  (e si potrebbe continuare).
Sul degrado della città, cfr. ad esempio (al di là del linguaggio non sempre accademico) "Riprendiamoci Roma".
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