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mercoledì 7 gennaio 2015

Gufi anche loro ? Record di disoccupati in Italia.

E’ come se l’inverno avesse spazzato via tutti i timidi segnali positivi: il 2014 si chiude in piena emergenza lavoro. A novembre, spiegano i dati dell’Istat, il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 13,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,9 punti nei dodici mesi. Rispetto ad ottobre, sono andati in fumo 48mila posti: il tasso di occupazione, pari al 55,5%, diminuisce così di 0,1 punti percentuali. 

L’allarme tra i giovani  
Il numero di disoccupati, che ha raggiunto quota 3 milioni e 457 mila, aumenta dell’1,2% rispetto al mese precedente (+40 mila) e dell’8,3% su base annua (+264 mila). Numeri da brivido anche per i giovani: i disoccupati tra i 15-24enni sono 729 mila, e l’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari al 12,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti su base annua.  

Lo spread con Berlino  
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero - spiega l’istituto di statistica - la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di un posto, è pari al 43,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale.  
In un panorama così nero, un dato apparentemente in controtendenza: il numero di inattivi diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,2% rispetto a dodici mesi prima. Scenario diametralmente opposto, invece, in Germania, dove la disoccupazione è scesa al minimo storico: a dicembre il tasso è sceso al 6,5% e il numero dei senza lavoro è calato di 27mila unità contro le 5mila attese dagli economisti. Corrono anche gli Stati Uniti: il settore privato, a dicembre, ha creato 241mila posti. Un dato superiore alle attese degli analisti, che scommettevano su quota 225mila. 

Poletti: aspettiamo il Jobs Act  
Sindacati e partiti di opposizione criticano le politiche del governo, che non hanno influito positivamente sull’occupazione ma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, invita ad aspettare le ricadute di Jobs act e legge di Stabilità: «Solo nei prossimi mesi si potranno vedere gli effetti» delle riforme attuate. «È infatti ragionevole ipotizzare - spiega - che la decontribuzione triennale totale prevista per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015 e l’attivazione del contratto a tutele crescenti, abbiano influito e possano influire sulle scelte di molte imprese, spingendole a rinviare la decisione di procedere a nuove assunzioni nel momento in cui saranno pienamente operativi questi strumenti che le rendono più convenienti».  

L’inflazione ai minimi dal 1959  
L’Istat ha anche diffuso il dato sul tasso di inflazione medio annuo per il 2014, risultato pari a +0,2%, in rallentamento di un punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%). Si tratta del tasso più basso dal 1959. Nell’Eurozona i prezzi al consumo, per la prima volta dall’ottobre 2010, si sono attestati a dicembre a livello negativo: -0,2% il tasso annuale secondo la stima flash di Eurostat, contro il +0,3% del mese precedente e un previsto -0,1%. Per la Commissione europea si tratta di un «segno negativo provvisorio» diverso però «da una chiara deflazione».