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martedì 27 gennaio 2015

Bestiario ideologico: la settimana corta nelle scuole.

Di seguito, una delle tante denunce nei confronti di una scelta, quella della settimana corta, che rappresenta uno degli esempi più clamorosi dell'incapacità di promuovere una politica scolastica realmente rispondente alle esigenze dei ragazzi e del personale.   Particolarmente importante, nello scritto che segue, l'accento sull'educazione alla salute, una delle tante lacune a cui il nostro sistema scolastico   -ostaggio della demagogia più populista e stracciona-  non si cura minimamente di porre rimedio.
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Dopo un'esperienza di scuola su cinque giorni settimanali che dura da un paio d'anni, mi sento in dovere di esprimere un significativo disagio che grava sulla qualità dell’offerta formativa anche in termini di svantaggio rispetto al successo scolastico degli allievi.
L'orario delle lezioni, che prevede ogni giorno un lavoro didattico dalle 8.00 alle 14.00, fa ricadere sulle ultime ore della mattinata una situazione didatticamente poco proficua, se non addirittura nulla come nel caso della settima ed ottava ora che si aggiungono con il cosiddetto "rientro pomeridiano".
Questa situazione rimanda anche a gravi ripercussioni che riguardano lo studio domestico, il rientro a casa dopo la scuola avviene già nel pomeriggio inoltrato, senza consentire allo studente di avere tempo ed energie da dedicare ancora allo studio.
La non disponibilità di tempo al pomeriggio ha anche altri tipi di ripercussioni:
* in ordine alle attività di recupero (che devono essere sistemate in coda a giornate già eccessivamente cariche, riducendone ovviamente l'efficacia);

* in ordine a qualsiasi proposta di approfondimento/corsi di eccellenza che non trova possibilità pratica di attuazione;

* in ordine alla possibilità di partecipare a qualsiasi attività extra-scolastica.

In ultima analisi rimane da sottolineare che la scuola, che si deve occupare di Educazione alla Salute secondo le indicazioni ministeriali, costringe questi studenti ad un'alimentazione scorretta per nove mesi all'anno nella maggior parte delle istituzioni che non sono dotate di una mensa apposita.



F.Vuono, M.Bordino, Il fallimento della settimana corta, "Orizzonte scuola", 24-02-15.