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domenica 18 gennaio 2015

Numero di laureati. Italia agli ultimi posti.

Un’infografica relativa al primo rapporto Cnel-Istat sul Benessere equo e sostenibile è particolarmente efficace nel dipingere un’Italia a due velocità anche per quel che riguarda la formazione universitaria. Nel Mezzogiorno, le percentuali di laureati nella fascia 30-34 anni sono pari al 18,2% contro una media nazionale del 22,4% che è comunque la più bassa in Europa. Se il Mezzogiorno fosse una nazione  autonoma, la sua percentuale di laureati sarebbe inferiore a quella della Turchia (19.5%).

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Per avere un raffronto internazionale, vale la pena di consultare le statistiche Eurostat. Nel 2000, l’Italia pur essendo già nelle ultime posizioni, con il suo 11,6% aveva una percentuale di laureati superiore a quella di Portogallo (11,3%), Slovacchia (10,6%), Romania (8,9%) e Malta (7,4%). Il distacco dalla media EU27 (22,4%) era di 10.8 punti percentuali.
Tredici anni dopo, nel 2011, pur essendo salita al 22.4%, l’Italia è scivolata in ultima posizione e il distacco rispetto alla media EU27 (37,0%) è salito a 14,6 punti percentuali. D’altronde, nel decennio 2000-2010, l’Italia è stat l’unica nazione europea la cui spesa (in termini reali) per l’istruzione non è cresciuta (fonte: Funding of Education in Europe – The Impact of the Economic Crisis).
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TrendFunding1TrendFunding2
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Per avere un’idea della distribuzione regionale della percentuale di laureati, si può consultare la seguente mappa, sempre elaborata da EUROSTAT.
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Eurostat2013Map
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Il ritardo del meridione italiano è più che evidente. Se fosse una nazione  autonoma, la sua percentuale di laureati (18,2%) sarebbe inferiore a quella della Turchia (19,5%).  D’altronde il sorpasso compiuto dalla Turchia nei confronti del meridione d’Italia precede di pochi anni il sorpasso nei confronti dell’Italia nel suo complesso, un evento che, come già osservato (Laureati: Italia ultima in Europa. Obiettivo 2020: aggravare il distacco), appare ormai imminente ed inevitabile.
Laureati2020ItaliaVsTurchia
Questi dati e questi grafici potrebbero aiutarci a rispondere alla domanda formulata da Francesco Giavazzi:
Siamo sicuri che questo paese davvero

abbia bisogno di più laureati?