L’idea è semplice: far diventare telematica la vendita dei libri di testo usati. Quelle pagine lette e rilette e alla fine pure un po’ odiate, a volte perfette o quasi, nonostante l’usura, altre sottolineate, scarabocchiate nei momenti di noia, con scritte che a rileggerle anni dopo fanno sorridere o di cui non si riesce più a ricordare il significato. Qualcuno non penserebbe mai di separarsi dai volumi della scuola, nemmeno sapendo che non li riaprirà mai più. Altri sì, un po’ per svuotare la libreria un po’ per mettere insieme due soldi che quando sei uno studente non guastano mai.
Arianna Cortese, 19 anni, di Torino, ha pensato a loro. E a tutti quei ragazzi che, acquistando di seconda mano, provano a far risparmiare mamma e papà. «Stavo preparando l’esame di maturità. La mia camera era piena di testi di tante materie che non avrei più utilizzato. Ma per venderli devi fare ore e ore di coda davanti alle librerie che magari poi non li ritirano nemmeno oppure ti danno il 25 per cento del prezzo di copertina. Una miseria. E così mi sono detta: perché non lanciare una piattaforma online per velocizzare le cose e guadagnarci un po’ di più?».
Facile, appunto. Ma almeno all’inizio il progetto sembrava destinato a rimanere soltanto un sogno. «Poi ne ho parlato a dei miei compagni di classe e tutti erano molto interessati all’idea. Allora mi sono messa al lavoro».
Mentre stava completando le pratiche per iscriversi a Giurisprudenza, Arianna ha chiesto aiuto a due amici informatici che hanno curato la parte tecnica del sito e ha trovato anche il sostegno di un paio di finanziatori privati. Così, a settembre è nato il portale «Pick my book». Meno di un mese dopo il gruppo ha lanciato le app per iOS e Android. In qualche settimana sono stati caricati sul suo database 10mila volumi: libri di testo ma non solo. Il sito funziona per qualsiasi tipo di pubblicazione. E già si contano quasi 5mila iscritti al servizio. «Per poter mettere in vendita i propri volumi occorre registrarsi indicando lo stato del libro. Se buono, usato o molto usato. Chiediamo anche di scattare delle fotografie di tre pagine a campione per dimostrare che non ci siano pagine rovinate, scritte e orecchie. E poi, ovviamente il prezzo».
Quando un utente è interessato, Pick my book gli permette di mettersi in contatto con il venditore - geolocalizzato con indicazione della distanza - via chat per definire l’affare. Ma niente carte di credito e possibilità di spedizione direttamente a domicilio. Lo scambio avviene di persona. «Vogliamo avere anche una finalità sociale. E cioè dare la possibilità a chi acquista un libro di conoscere chi glielo ha venduto. Spesso si tratta di ragazzi quasi coetanei, con gli stessi interessi e problemi. È un modo per fare amicizia». Della serie: dalla realtà virtuale a quella concreta.
Ma, visto che gli iscritti al portale provengono da tutta Italia, il team di Pick my book non esclude di lanciare un sistema di spedizione. Così come di studiare un business plan, per fare diventare il servizio una impresa vera. Per il momento, infatti, la compravendita è gratuita. Percentuali sull’incasso da destinare al sito? Non ce ne sono. «Vedremo se il servizio funziona. Per il momento siamo soddisfatti, ma la decisione di richiedere una quota sul venduto è ancora molto lontana da venire» assicura Cortese. Così come l’idea di diventare una business woman a tempo pieno. «L’obiettivo è portare avanti gli studi ma visto che oggi tutto è incerto e precario è importante avere un piano B. E il mio si chiama Pick my book».